Come nasce il Gin J7?
Il progetto “gin” è stato avviato nel 2018. C’era molta richiesta di un gin artigianale e così il master distiller, Michelino Iannamico, ha colto la sfida di creare per la prima volta un gin distillato. Da una vita distilla radici, erbe e spezie per i nostri liquori e ha dunque messo a frutto le sue conoscenze per questo nuovo progetto (è un agronomo e direttore da produzione e lavora in distilleria da oltre 40 anni). Molti locali della zona infatti preferiscono il nostro prodotto artigianale ai soliti gin commerciali, anche perché ha un ottimo rapporto qualità-prezzo. La qualità per noi è essenziale e vogliamo che ogni nostro prodotto sia di qualità eccezionale.
Abbiamo fatto modificare e restaurare un antico alambicco in rame, in modo che si riuscisse a controllare meglio e a mantenere costanti le temperature così da preservare gli aromi delle erbe evitando di cuocerle.
J7 è il primo gin che abbiamo sviluppato, poi ne sono nati altri per conto terzi. Abbiamo in cantiere la produzione di un nostro nuovo gin agrumato (il J7 non contiene agrumi), ma ne riparleremo la primavera del prossimo anno.
Il nostro primo gin doveva avere le caratteristiche del nostro territorio e infatti Gin J7 si ispira alla montagna, ma è anche uno spirito ambivalente come ambivalente è l’Abruzzo: a mezz’ora dalla montagna si arriva alla splendida Costa dei Trabocchi, un luogo bellissimo che ora sta acquistando sempre più valore turistico in quanto molte di queste strutture costruite sul mare per i pescatori stanno diventando ristorantini di pesce fresco. Da questa zona provengono gli agrumi che utilizzeremo per il nuovo gin, grazie alla collaborazione con l’Associazione Slow Food.
Le erbe e le radici di Gin J7, invece, sono quelli tipici della Majella e creano nel bicchiere profumi e sapori di montagna: Genziana, Timo Serpillo e Pino Mugo. Chiaramente questi elementi abbondano localmente, ma per il gin usiamo solamente il nostro pino mugo. Il ginepro invece è toscano poiché non esistono certificazioni per il ginepro abruzzese. La genziana proviene dai Pirenei francesi, purtroppo ad oggi non esiste una reale produzione di questa radice nella nostra regione, ma con la collaborazione della direzione del Parco Nazionale della Majella ci stiamo battendo per crearne una.