Qual la ricetta di Gin Luz?
Gin Luz è legato al territorio, quindi abbiamo scelto botaniche locali. La più particolare è la foglia d’olivo: il Garda è la zona più a Nord dove gli olivi crescono e ora che lavoro con Marzadro utilizziamo le tre varietà locali della loro azienda agricola di Arco. Abbiamo scelto la foglia perché ha un impatto meno forte sul gusto finale, ma dà grande eleganza al distillato. L’altra botanica locale importante è ovviamente il limone del Garda, ben conosciuto e rinomato, che ha la funzione di bilanciare le note balsamiche ed erbacee del gin con le sue note citriche: è l’ingrediente che racchiude l’equilibrio del prodotto.
Non poteva mancare una grande attenzione verso il ginepro: quello che utilizziamo per Gin Luz viene raccolto sul Monte Baldo, in un giardino botanico dove Marzadro ha la licenza per effettuare la raccolta in modo sostenibile. Essendo bacche che crescono a 1000 metri di quota, sono più piccole come dimensioni, ma sprigionano sentori balsamici molto decisi, donando al gin pulizia ed equilibrio grazie alle percentuali utilizzate.
Alcune botaniche, come vedete, sono raccolte direttamente, altre provengono da aziende agricole trentine. Tra quelle a raccolta diretta ci sono anche l’alloro (scelto per le sue note aromatiche che aggiungono complessità e riconoscibilità al prodotto), il rosmarino e l’Asperula, proveniente anch’essa dal monte Baldo: è una delle piante più antiche ed era tradizionalmente utilizzata nelle grappe di queste zone e, visto che ormai stava andando dimenticata, mi piace ricordare questa tradizione tramite Gin Luz. L’Asperula dà al gin sottili note erbacee che ne rafforzano l’eleganza oltre alla territorialità.
Utilizziamo anche due tipi di salvia, quella Officiale, che rende il distillato più profumato e morbido, e quella Sclarea, che amplifica le note erbacee. La salvia e la Mentuccia comune provengono da aziende locali. Queste erbe, assieme al rosmarino, rendono Gin Luz molto fresco e aromatico.