Anche le ricette dei gin Semanterion raccontano le tue esperienze. Come sono state sviluppate?
Attraverso le botaniche, i gin raccontano i luoghi in cui ho vissuto durante i miei 40 anni da musicista. India, Cina, Giappone, Scandinavia, eccetera, è il viaggio della mia vita. Anche le bacche di ginepro solo in parte provengono dalla Toscana, altre sono della mia zona, nello specifico di Vallarsa (NdR. Comune in provincia di Trento). Sono partito dai luoghi e poi ho pensato alle botaniche da utilizzare con l’aiuto di un mio caro amico esperto erborista, Fabrizio Zara.
Per lo sviluppo della ricetta abbiamo fatto molte prove casalinghe basate sul mio gusto, sul sapere del mio amico e sui miei viaggi. Carlot è il London Dry per cui abbiamo composto la ricetta scegliendo anche alcune erbe primaverili. Gizy e GionGion sono distilled fatti sulla stessa base, il primo con l’aggiunta di botaniche estive dopo la distillazione, quali lavanda e citronella, il secondo con erbe autunnali e invernali come rosmarino e abete bianco. Il mio progetto è quello di arrivare a produrre tutti e tre i gin con metodo London Dry.
Una volta giunti al risultato che volevo ottenere mi sono rivolto a un distillatore per la produzione, nella fattispecie alla Distilleria Poli e al suo master distiller Alessandro Poli. Mi procuro io stesso le botaniche dal mondo e mi occupo io dell’essiccazione delle scorze di arancia e di limone nel mio laboratorio. Il distillatore si occupa della produzione e di tutti i controlli di qualità, ma non conosce la ricetta esatta.
La prossima novità sarà quindi la versione London Dry di tutti i gin, ma sappiamo che ne hai un’altra già pronta che ci hai presentato a Roma Bar Show…
Sì, ho appena ultimato la produzione del quarto gin, Semanterion Optimum. Nasce dopo due anni dalla creazione dei primi tre, con la stessa ricetta, ma le botaniche sono bilanciate differentemente e la gradazione è più alta, 48% vol. A differenziare le bottiglie sono i colori, questo nuovo gin è blu. Non fa riferimento alle stagioni o ai miei figli, ma è un progetto che volevo realizzare. Come Pripichek, con questa nuova identità, non mi fermo mai e sono entusiasta come se avessi ancora 30 anni!