Passo successivo, “Sabrina”, uno di quei meravigliosi film che quando passano in tv non puoi fare a meno di vedere. Anche questo è un amore interclasse, fra il rampollo di una dinastia imprenditoriale e la figlia dell’autista, anzi i rampolli, perché il bello è che Sabrina inizia partendo dal fratello scapestrato per poi far perdere la testa al fratello più assennato. Il regista è Billy Wilder che, a detta di Lotti, è stato un supermartiniano. Cominciava dalle 11 del mattino fino a sera, bevendo decine di drink. “Lui però lo ordinava on the rocks, che è più leggero e spesso ne beveva solo un sorso abbandonando poi i suoi bicchieri di Martini qua e là”. Nel film Wilder si diverte a far preparare un Martini al papà dei due rampolli di cui sopra, che litiga deliziosamente con l’ultima oliva rimasta nel vasetto di vetro cilindrico, alto e stretto. Alla fine, versa il Martini dentro e lo può gustare con la sua oliva, mentre il figlio (quello assennato), più sbrigativo, rompe il vasetto e gli dà l’oliva.