Recensioni

Gin Zeronegativo, il distillato per il bevitore universale

Elisabetta Lugli
June 4, 2021

Aglinchefofo o Bilibilibuli, botaniche segrete, simpatia e ironia, ma soprattutto un gin universale per tutti: oggi parliamo di Gin Zeronegativo!

Un gin dall’animo nobile come il gruppo sanguigno a cui si riferisce, che dona a tutti ma riceve solo da se stesso. Nato nel periodo di lockdown, Gin Zeronegativo sta già mostrando le sue potenzialità di successo, confermando che il suo nome gli calza a pennello: è il gin per il “bevitore universale”! Per saperne di più abbiamo fatto due chiacchiere con il suo creatore, Raffaele Vasquez Giuliano, cantautore e musicista leccese classe 1977. Ecco cosa ci ha raccontato.

Raffaele, come sei arrivato all’idea di produrre Gin Zeronegativo?

L’idea è nata nel periodo di lockdown, anche se avevo già in mente di fare un gin per me, che rispecchiasse pienamente i miei gusti: sono un bevitore prima che un produttore! Infatti, quando mi sono deciso a produrlo, ci ho messo più tempo a farmi venire il lampo di genio sul nome da utilizzare che non per scegliere le botaniche, perché avevo già le idee chiare su come dovesse essere il mio gin. All’inizio pensavo di produrlo solo per me, poi è piaciuto ai miei amici e ho preso la decisione di commercializzarlo: adesso mi occupo di Zeronegativo a tempo pieno!

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Come viene prodotto Gin Zeronegativo?

Quando mi sono deciso a produrre mi sono informato su piccole distillerie per fare piccole quantità, finché ho trovato quella giusta, a Modena. Zeronegativo è un dry gin, bello tosto, fa 42 gradi e non è filtrato per preservare al meglio le botaniche. A proposito di botaniche: all’inizio non volevo dichiararle, se vedi i miei spot online infatti sono censurate in maniera “giocosa”. Poi mi sono convinto a rivelarne alcune, ma due rimangono segrete. Oltre al ginepro, c’è il pepe di Timut e ci sono gli agrumi. I due ingredienti segreti, invece, sono quelli che “si sentono e non si sentono” e danno uniformità al prodotto.

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Se dovessi raccontare Gin Zeronegativo, che parole useresti?

Si tratta di un gin facile ma non elementare, comunque complesso perché è un gin secco, leggermente agrumato e speziato. Un premium a tutti gli effetti, massiccio, maschio. Io non amo i gin floreali, il gin lo bevo anche a pasto e quindi ho voluto creare un distillato capace di comportarsi bene anche a tavola. Infatti possiamo dire che Gin Zeronegativo è un gin da pasto: sul sushi è la morte sua, ma anche sulla carne. D’altronde il pepe e il limone – che nel mio gin sono presenti – sono gli elementi che si usano per condire il cibo, quindi si sposa perfettamente.

Come consigli di gustare Gin Zeronegativo?

Si gusta assolutamente con una tonica neutra, una scorzetta di limone e tre grani di pepe. Alcuni miei amici addirittura lo bevono liscio, solo con la scorzetta di limone. 

Gin Zeronegativo sta avendo successo, hai in mente di produrre altri distillati?

Gin Zeronegativo è arrivato ad aprile. Si trattava di una produzione piccola, è finita subito, l’ho già riordinata. Sono contento dei risultati che sto ottenendo e per il momento resto su questo prodotto, ma per il futuro, mai dire mai!

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