Recensioni

Gin’Eight, il London Dry brianzolo tra tradizione e innovazione

Elisabetta Lugli
March 4, 2022

Massimo Ruisi e Stefano Tettamanti sono due amici di vecchia data. Proprio da questa loro storica amicizia e dalle loro competenze nel settore del food & beverage è nato Gin’Eight, un London Dry che contiene al suo interno botaniche fresche che crescono nel verde della Brianza, presso l’incantevole agriturismo La Camilla, di proprietà di Massimo. Abbiamo parlato con Stefano per farci raccontare ogni dettaglio su questo gin speciale, ecco cosa ci ha detto.

Gin’Eight, note erbacee e floreali con la freschezza degli agrumi

Stefano, raccontaci la nascita di Gin’Eight.

Io ho sempre avuto una passione per il gin, e Massimo ha una grande capacità commerciale: così ci siamo messi a lavorare a una ricetta. Volevo un gin che avesse al suo interno le botaniche tradizionali ma anche qualcosa di innovativo e particolare. Dopo due anni di prove abbiamo raggiunto il risultato che cercavamo: Gin’Eight, un distillato dalle note erbacee ben bilanciate sia da una parte morbida legata alla presenza dei fiori di tiglio e di sambuco che da una parte secca dovuta agli agrumi. 

gin eight

Quali sono le botaniche che avete utilizzato per Gin’Eight?

Oltre al ginepro, ci sono i fiori di sambuco e di tiglio. Gli agrumi sono presenti sotto forma di scorza di arancia dolce, scorze di arancia amara e di limone. Poi c’è il rosmarino che cresce nel verde dell’agriturismo La Camilla e ci sono le foglie di tiglio, una vera e propria particolarità, perché vengono lavorate da fresche, e provengono anch’esse dai terreni dell’agriturismo. Il risultato è un gin erbaceo, fresco. Gin’Eight è prodotto a mano con un alambicco che ha la massima portata di 150 bottiglie, che è la quantità che produciamo per ogni lotto e grazie alla quale riusciamo a raggiungere l’eccellenza, calibrando perfettamente le quantità delle botaniche utilizzate.

Prova Gin’Eight

Da dove arriva il nome Gin’Eight?

Il nome nasce da una serie di coincidenze particolari: Gin’Eight contiene esattamente otto botaniche, e la ricetta che è stata scelta per produrlo è stata l’ottava delle varie prove che abbiamo fatto in due anni. Da questa presenza del numero otto è arrivato il nome Gin’Eight.

L’etichetta di Gin’Eight è molto minimal ed elegante.

Sì, non mi sono mai piaciuti i gin troppo colorati. Sullo scaffale il gin perfetto me lo immagino così: minimalista, vecchio stile. 

Come consigli di gustare Gin’Eight?

Nel cercare la ricetta di Gin’Eight la mia ispirazione è stata quella di creare un distillato perfetto per il Dry Martini, drink che amo da sempre. Quindi consiglio sicuramente di gustare Gin’Eight sotto forma di Dry Martini! Se si vuole preparare un Gin Tonic, consiglio di utilizzare una tonica neutra e come garnish una scorza di limone: il vecchio stile, il mio preferito.

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Sophie Bindiku, Atleta e Brand Ambassador di Gin’ Eight, con la quale hanno lanciato la campagna Bevi Bene Bevi Responsabilmente V.M.18

Avete in mente di uscire con altri prodotti dopo Gin’Eight?

Abbiamo già fatto l’amaro La Camilla con l’aggiunta di due botaniche oltre alle otto di Gin’Eight: viene servito ai clienti dell’agriturismo. Ora stiamo studiando l’amaro Eight, che sarà meno alcolico e meno dolce di quello de La Camilla. Inoltre produrremo il Gin’Eight Chocolate London Dry, un cioccolatino fondente con dentro il nostro gin.

Scopri Gin’Eight

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