Come avete sviluppato la ricetta di Riviera Gin?
Ovviamente la base è un distillato di vino, di qualità maggiore rispetto a quello di cereali, ma anche più costoso. Come fornitore abbiamo scelto un produttore di Sangiovese toscano in quanto è più strutturato di quello romagnolo, che si perdeva troppo in distillazione: tenete conto che l’82% evapora durante il processo. Il produttore coltiva i vitigni, raccoglie l’uva, produce il vino e lo mette a riposare in barrique per 7-8 mesi, poi lo porta alla distilleria per il resto della lavorazione.
Gin Riviera è un distilled compound. Le botaniche (Ginepro, Coriandolo, Cannella, Fiori di Sambuco, Zenzero, Bergamotto, Arancia Dolce, Angelica e Pompelmo) vengono messe in infusione separatamente per cinque settimane nell’alcol a 96° – a parte la radice di angelica, infusa per otto settimane -, poi filtriamo e ogni infuso viene distillato singolarmente così da dare corpo al prodotto. Utilizziamo un alambicco discontinuo in rame a 6 colonne di fine ‘800, ne esistono solo due in Italia. (Scheda Tecnica Riviera Gin)
E’ così che dopo 70 anni grazie al mastro distillatore Dott. Bisi Cesare sono riuscito a riportare alla luce la ricetta di mio nonno.
Quali sono le differenze tra Riviera Gin e Riviera Gin 47?
Il procedimento è lo stesso così come la base di alcol da vino sangiovese. Il nome si riferisce alla gradazione: 41% vol. per l’originale e 47% vol. per il Riviera 47. Per quest’ultimo utilizziamo le stesse botaniche del primo, che sono presenti in quantità doppia, e al posto del pompelmo usiamo un’infusione di tè bianco che è la botanica che dà il colore al gin oltre a una maggiore secchezza che serve a compensare la grande morbidezza del distillato di vino, la quale può dare una sensazione quasi dolce in bocca. (Scheda Tecnica Riviera Gin 47)