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Scapegrace Dry Gin e Scapegrace Gold: neozelandesi da non sottovalutare

Vanessa Piromallo
May 10, 2019

Scapegrace Dry Gin e Scapegrace Gold Gin sono stati nominati fra i migliori gin del mondo: scopriamo il loro gusto unico e la loro storia

Il primogenito è Scapegrace Dry Gin, il secondogenito è Scapegrace Gold ed entrambi nascono dall’amore, dall’amore per il gin! Lanciati nel 2014 e nel 2015 con il nome di Rogue Society, sono fra i primissimi gin prodotti in Nuova Zelanda, quando il mercato australiano del gin era ancora ai suoi inizi.

Due distillati da avere in bottigliera

Una storia d’amore e di difficoltà

Scapegrace è il brand di gin di Rogue Society, fondata da Daniel Mclaughlin, Marl Neal e Richard Bourke. I primi due si sono conosciuti quando uno ha sposato la sorella dell’altro. I due cognati hanno immediatamente trovato un punto in comune, cioè l’amore per il gin e il desiderio di creare un gin proprio. Per portare avanti il progetto hanno poi coinvolto un amico musicista part-time e… poi è arrivata la difficoltà: trovare i finanziamenti. Tutto si è risolto per il meglio, ovviamente. In un magazzino abbandonato hanno trovato un alambicco per whisky risalente al diciannovesimo secolo e hanno incontrato il master distiller che faceva per loro, John Fitzpatrick. Insieme hanno sviluppato la ricetta con dodici botaniche, che chiamano “i dodici apostoli selvatici della natura”, e l’acqua delle Alpi del sud della Nuova Zelanda. L’amore ha trionfato, infatti Scapegrace Dry Gin ha subito vinto nel 2014 Double Gold alla San Francisco Wine & Spirits Competition, il primo di numerosi premi. E Scapegrace Gold è stato nominato miglior London Dry del mondo alla London Wine & Spirit International Competition del 2018, oltre ad essersi aggiudicato nel corso degli anni diverse medaglie Double Gold e Oro a San Francisco.

Un’altra difficoltà incontrata lungo il percorso ha riguardato il nome del gin. Esso infatti era stato battezzato Rogue Society Gin, come il nome dell’azienda, ma per motivi di copyright in Europa lo hanno dovuto cambiare ed è così diventato Scapegrace, antico termine inglese che significa “mascalzone”, “canaglia”.

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Unicità neozelandese e botaniche da tutto il mondo

I produttori di Scapegrace Gin sostengono che l’acqua da loro utilizzata dia un tocco particolare al distillato. Essa infatti è unica per via della particolare geografia della Nuova Zelanda. La pioggia è incontaminata, senza tracce di inquinamento, oggi come un secolo fa e quando colpisce la montagna a sud dell’isola, l’acqua impiega poi ottant’anni per raggiungere le falde acquifere, tra le poco al mondo del tutto naturali. L’acqua utilizzata per il gin, dunque, è filtrata dalle rocce ed è perfettamente pulita, per questo dà al gin un gusto pulito.

Le dodici botaniche utilizzate invece provengono da diverse parti del mondo e sono: Bacche di Ginepro, Scorza di Limone, Scorza di Arancia, Semi di Coriandolo, Cardamomo, Noce Moscata, Chiodi di Garofano, Radice di Angelica, Radice di Liquirizia, Radice di Giaggiolo, Cannella, Corteccia di Cassia. La versione Gold ha una tredicesima botanica, il Mandarino Disidratato. Il ginepro, la radice di iris e quella di liquirizia provengono dall’Italia. Il blend di botaniche accomuna Scapegrace Dry Gin e Scapegrace Gold, ma si differenziano per quantità di esse e per la gradazione alcolica, il primo infatti ha 42,2° e il secondo 57°, oltre che per l’aggiunta del mandarino nel Gold.

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Note di degustazione Scapegrace Gin

Scapegrace Dry Gin è fresco e intenso, con note di ginepro prevalenti sia al naso sia al palato. Esse sono bilanciate dalla freschezza degli agrumi spagnoli e dalle note speziate delle altre botaniche per un risultato complesso, ma ottimamente bilanciato e piacevole, come dimostrano i numerosi riconoscimenti internazionali. Scapegrace Gold, grazie alla gradazione maggiore, risulta leggermente più complesso perché le note degli agrumi, presenti in quantità maggiore, si percepiscono di più sia al naso sia al palato, così come e note speziate. Il ginepro è deliziosamente supportato da questi sentori in un perfetto equilibrio.

Le caratteristiche dei due gin li rendono particolarmente adatti a ogni tipo di miscelazione, dal Gin Tonic a ogni altro cocktail a base gin. Consigliamo Scapegrace Dry Gin in un bel Clover Club, con un poco di succo di limone, marmellata di lamponi e bianco d’uovo (tecnica: shake and strain). Scapegrace Gold invece è da provare nel classico Negroni!

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Il packaging

La bottiglia dei gin Scapegrace si fa notare. La forma riprende alcune antiche tipologie di bottiglie di genever risalenti a due secoli fa, a omaggiare le origini olandesi del gin e per mostrare rispetto verso i produttori di centinaia di anni fa, ai quali si sono ispirati e dai quali tutti quanti hanno imparato a fare il gin. Anche la scelta di un colore verde scuro, quasi nero, per il vetro rimanda allo stesso riferimento.

Subito all’occhio risalta poi la placca – argentata per la versione classica e dorata per quella gold -, un’alternativa alla solita etichetta che impreziosisce la bottiglia. Sulla placca sono segnati i punti cardinali, con la scritta “New Zeland” al posto del sud. Un packaging elegante e “di peso”, una bottiglia che in mano si sente e che infonde un’idea complessiva di preziosità e di artigianalità al contempo, con un design semplice, ma d’impatto.

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