Per quanto riguarda la preparazione la prima cosa importante da sapere è anche, per noi, la più scontata: non finiremo mai di ripetere che è sempre necessario usare gin e vermouth di qualità. Nel caso del Martini, oltre all’alta qualità, è consigliabile preferire un tradizionale London Dry dove a dominare siano le note del ginepro; un Tanqueray classico o un Beefeater costituiscono una scelta sicura, ma ognuno può provare con i gin che preferisce, facendo attenzione ai giusti bilanciamenti. Il vermouth, ovviamente, deve essere dry o extra dry; non sbagliatevi utilizzando quello dolce o rovinerete tutto.
Ora viene il difficile: le proporzioni. Io personalmente preferisco il Naked Martini, ovvero una proporzione di 1 a 10 in favore del gin; in pratica si tratta di spruzzare il vermouth nel bicchiere e basta. Altri preferiscono il Wet Martini (2 parti gin e una parte vermouth) e alcuni il Fifty-fifty (gin e vermouth in egual misura). Il concetto, come abbiamo detto, è che più gin c’è più il Martini è secco, poi starà a voi sperimentare con le proporzioni per trovare l’equilibrio che più si adatta al vostro gusto.