Storia e Distillazione

Come si degusta il gin: guida per tutti, appassionati e neofiti

Vanessa Piromallo
November 9, 2021

Non è difficile organizzare una piccola degustazione di gin, basta seguire pochi importanti passi e fare pratica con il proprio palato!

Fare una degustazione di gin come un vero esperto è possibile, basta solo un po’ di pratica. Ed è una pratica immensamente divertente! Non preoccuparti se all’inizio non riesci a identificare gli aromi e i sapori, man mano sarà sempre più facile! Puoi aiutarti leggendo la lista delle botaniche sull’etichetta del gin, ma soprattutto fidati dei tuoi sensi, non c’è giusto o sbagliato, ma solo il tuo naso e il tuo palato. Puoi provare degustando ogni volta un gin diverso oppure puoi organizzare serate di degustazione con gli amici, selezionando alcuni gin da comparare.

1- PREPARAZIONE

Scegli il bicchiere.

Ci sono diverse opzioni: alcuni preferiscono il rocks glass (il classico bicchiere basso), per permettere all’aria di circolare; altri utilizzano bicchieri incurvati verso l’interno e con lo stelo (tipo piccoli bicchieri da vino), perché in questo modo vengono catturati gli aromi del gin e inoltre non si scalda il liquido col calore delle mani. In ogni caso per una degustazione casalinga qualunque bicchiere va bene, basta che non sia enorme e che sia ben pulito!

La temperatura di servizio

Prima di cominciare porta il gin a temperatura ambiente (21-23°C) perché se è troppo freddo o troppo caldo gli aromi possono modificarsi. Inoltre, all’inizio della degustazione è meglio non utilizzare ghiaccio, acqua tonica o garnish di qualunque tipo, ma tieni a portata di mano dell’acqua naturale.

Carta e penna a portata di mano

Prendi nota di ciò che odori e assapori. Non si sa mai, se ci si lascia trasportare dall’alcol la memoria potrebbe giocare qualche scherzetto! E poi se organizzi una degustazione di gruppo è bello comparare le note alla fine.

Bocca pulita

Meglio evitare cibi troppo saporiti, pieni di aglio, spezie e peperoncino. Anche le chewing-gum sono vietate! Sembrerà strano, ma per pulire il palato è sufficiente un sorso di caffè freddo diluito oppure annusare un chicco di caffè!

2- ANNUSARE

Il naso nel bicchiere

Dopo aver versato un po’ di gin nel bicchiere giunge il momento di odorarlo. Non esagerare altrimenti inspirerai una dose eccessiva dei fumi dell’alcol ed è inutile. La cosa migliore è ruotare leggermente il bicchiere per liberare gli aromi e aspirare delicatamente dal naso tenendolo distante 5 o 6 centimetri dal viso. Tieni la bocca leggermente aperta.

Cosa senti? Il pungente profumo degli agrumi? Il ginepro? Dolci spezie? Prendi nota! Non preoccuparti se non riconosci elementi specifici: il primo importante passo è iniziare a individuare le categorie principali: dolce e secco, note agrumate o fruttate, note speziate, floreali o erbacei, sentori freschi e balsamici, note legnose o amare. Può essere inoltre che riconoscerai un profumo di qualcosa che non c’è nel gin ma è frutto dell’unione dei vari sentori, per questo non si sbaglia mai!

Usa le mani

E’ abbastanza probabile che, per quanto sia stato attento, tu abbia inalato un po’ di fumi di alcol. Per compensare, copri il bicchiere con la mano, giralo velocemente così da bagnarti il palmo con il gin, posa il bicchiere e sfrega le mani l’una contro l’altra, mettile a coppetta e annusa. Scoprirai note che prima non avevi sentito.

3- ASSAGGIARE

Liscio è meglio

Per il primo assaggio dovresti provare il gin liscio. Se proprio non ti piace passa al punto successivo, ma non sarà la stessa cosa.

Prendi un piccolo sorso e manda giù, così prepari il palato, poi fai un altro piccolo sorso e lascialo riposare sulla lingua, fallo circolare in tutta la bocca e infine ingoia. Nel frattempo cerca di concentrarti su ciò che stai sentendo. Prova a capire se ciò che hai sentito in bocca differisce molto da quello che avevi sentito col naso oppure no. Quando ingoi emergono più sapori? Cosa provi sul palato dopo aver mandato giù? Secco? allora potrebbe indicare la presenza di radici fra le botaniche, come il giaggiolo o l’angelica. Acido? Potrebbero esserci degli agrumi, forse buccia di limone. Anche in questo caso concentrati più sulle macro categorie che sul voler a tutti i costi indovinare l’ingrediente esatto.

Il gin è complesso? Senti pochi sapori o molti? Evolvono? Un buon gin ha una certa complessità, ma è anche importante l’equilibrio, che abbia una direzione e non che i sapori siano accostati senza armonia.

Il sapore permane o dura poco? La lunghezza è molto importante: un buon distillato continua a evolvere in bocca anche dopo averlo mandato giù!

Ripeti il processo con minimo quattro piccoli sorsi, perché spesso ogni volta noterai sentori che non avevi percepito la volta precedente.

Annacqua

Diluisci il gin con un pochino d’acqua. Comincia con tre gocce e in caso ce ne sia bisogno aggiungine altre tre. Il fine è quello di rimuovere in parte il forte impatto dato dall’alcol così da esaltare le differenti note delle spezie e delle botaniche, senza però lavare completamente via i sapori. Prendi appunti sulle note che percepisci (puoi aiutarti con la lista effettiva delle botaniche del gin).

4- IN MISCELAZIONE

E per concludere in bellezza preparatevi un bel gin tonic! E’ perfetto per vedere come cambia il gin nel suo contesto più consono: non diluirlo troppo, ma non usare nemmeno una dose eccessiva di gin: una parte gin e due o tre parti di tonica è di norma la cosa migliore.

Per il garnish puoi seguire le raccomandazioni dei produttori oppure selezionarlo in base alle tue stesse note di degustazione: esattamente come in cucina, devi pensare a sapori che siano complementari fra di loro.

Mentre ti godi il tuo gin tonic riguarda i tuoi appunti e se non sei da solo comparali con quelli degli amici.

Se avete la possibilità può essere anche interessante provare il gin nei diversi cocktail classici, come Martini, Negroni o Gin Fizz.

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