Storia e Distillazione

Come si produce il gin passo a passo

Vanessa Piromallo
April 28, 2024

Da cosa è realmente composta una bottiglia? Quali sono gli ingredienti del gin? Come si produce il gin? Oggi rispondiamo a tutti i quesiti

C’è chi ci chiede come fare il gin a casa, chi ci chiede come funziona la produzione del gin in distilleria e quali sono gli impianti produttivi di gin. Per fare un po’ di chiarezza, oggi spieghiamo tutti gli step necessari per fare il gin professionalmente a prescindere dal metodo produttivo effettivo con cui si svilupperà la propria ricetta.

Alcol neutro di base

Per fare un gin si parte sempre da un alcol neutro già distillato. Nessun produttore di gin, fatta eccezione per una manciata di aziende in tutto il mondo (ad esempio Chase Distillery) crea il proprio alcol di base, in quanto sono necessari impianti con colonne di rettifica altissime e una serie di accorgimenti per i quali non è conveniente e spesso non è nemmeno qualitativamente vantaggioso fare il proprio alcol. Quasi tutti i produttori, quindi, hanno il proprio fornitore di alcol. Non ci sono regole sulla materia prima da cui questo alcol debba derivare. Il più comune è da grano o cereali, ma ogni frutto, latticino, scarto alimentare ricco di zuccheri può essere utilizzato.

Colonna di rettifica per la produzione dell’alcol neutro di base a 97° (Chase Distillery)

Acqua

In base alla gradazione del gin, più della metà del contenuto della bottiglia o quasi è composto d’acqua. Diventa dunque chiaro che anche il fornitore di acqua o l’impianto che si utilizza per lavorarla e renderla neutra sono fondamentali.

Botaniche

Nella scelta del proprio fornitore di botaniche ci sono una serie di parametri da tenere in conto. Innazitutto la loro qualità, ma anche la reperibilità, in modo da avere garanzia di conitnuità produttiva.

Estrazione delle essenze dalle botaniche

Per dare sapore all’alcol neutro si utilizzano materie prime aromatizzanti. Il ginepro è l’unica ad essere obbligatoria. Per estrarre i sapori si può usare la distillazione o la distillazione a corrente di vapore (tutte le botaniche insieme o a gruppi o singolarmente), l’infusione e successiva filtrazione, il rotovapor, la distillazione sottovuoto, gli ultrasuoni etc. Il metodo utilizzato dipenderà dalle caratteristiche organolettiche che si vogliono ottenere dalle botaniche per raggiungere il risultato desiderato. L’unico metodo produttivo che ha un disciplinare preciso è quello del London Dry Gin.

Filler

Imbottigliamento del gin

Il gin viene portato alla gradazione desiderata tramite l’aggiunta di acqua purificata. Solitamente si ha un breve periodo di riposo del prodotto in taniche di acciaio o direttamente in bottiglia. L’imbottigliamento del gin è un momento fondamentale, quello in cui finalmente il prodotto diventa pronto per essere venduto. Esistono diversi tipi di macchine imbottigliatrici, più o meno automatizzate, da scegliere in base alla capacità produttiva dell’azienda. Solitamente una distilleria o un liquorificio artigianale preferirà un filler manuale da 2 o 4 imboccature. Non si tratta di un aspetto da sottovalutare e per capire quale sia la soluzione migliore per imbottigliare il vostro gin vi consigliamo di rivolgervi direttamente alle compagnie specializzate, come per esempio l’azienda italiana Il-tec. La bottiglia dovrà poi essere chiusa con tappi appositi: anche in questo caso sono tanti i fornitori italiani che hanno varie soluzioni di chiusura a seconda della bottiglia utilizzata, come per esempio Labrenta. Sul tappo normalmente viene applicata una capsula e, obbligatoriamente, il contrassegno dei Monopoli di Stato, fornito dall’ufficio dogane competente della zona.

Bottiglia ed etichetta

L’imbottigliamento, ovviamente, richiede una precedente scelta della bottiglia. Solitamente il gin si presenta in contenitori in vetro, ma alcuni produttori hanno scelto la latta o altre soluzioni di recente creazione per essere il più eco-sostenibili possibili. La bottiglia potrà essere standard o di forma personalizzata: tutte le azeinde prevedono diverse soluzioni. Fra le grandi aziende italiane che offrono vari servizi, per esempio, troviamo Bruni Glass. Per quanto riguarda la personalizzazione della bottiglia, anche qui sono tante le opzioni tra cui scegliere, dalla serigrafie alle tante tipologie di etichette. Tenete presente che un’etichetta molto elaborata o bottiglie dalle forme particolari potrebbero rendere difficoltoso l’etichettamente automatizzato e costringere il produttore all’applicazione manuale. Attenzione anche alle diciture obbligatorie per legge e alla grandezza minima dei caratteri di suddette diciture: non rispettare gli obblighi comporta sanzioni, ma vi costringe anche a dover cambiare le grafiche e quindi a buttare via quanto stampato in precedenza.

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