Erano tempi duri e con la città sovrappopolata, le condizioni di vita misere, la diffusione di epidemie, le strade maleodoranti per i fumi delle fabbriche e la povertà, l’unico sollievo era quello di rifugiarsi nel gin. A favorire il consumo di gin fu anche l’economia del tempo che abbassò il prezzo del cibo in modo tale che gli operai usciti dalle fabbriche avessero abbastanza soldi rimanenti dallo stipendio che utilizzavano per acquistare del gin (al modico prezzo di un penny al bicchiere).
Ma come arrivò il gin in Inghilterra?
Venne importato dall’Olanda negli ultimi anni del XVII secolo con il nome di Genever, un distillato con bacche di ginepro e una gradazione alcolica del 30%; i soldati olandesi avevano l’abitudine di berne un po’ prima delle battaglie per infondersi coraggio, motivo per cui prese il nome di ‘’Dutch courage’’. I soldati inglesi ebbero occasione di assaggiarlo combattendo assieme agli olandesi contro i francesi durante la Guerra dei Trent’anni.
Gli inglesi si innamorarono del genever e lo portarono in Inghilterra con il nome di gin, aumentandone la gradazione alcolica e iniziando a produrlo in casa, sia perché la tassazione sull’importazione era elevata sia perché produrre gin senza licenza era possibile e anzi era incoraggiato dal Re Guglielmo III d’Orange.