Hai esperienze importanti anche a Londra e Roma: dove si lavora meglio?
Londra è la mia seconda casa, è una città che mi ha dato e continua a darmi molto. A Londra, se vuoi, puoi crescere professionalmente e realizzare i tuoi sogni lavorativi molto più in fretta, rispetto all’Italia. Ora come ora i migliori cocktail bar e bartender del mondo sono a Londra. Quindi c’è solo da imparare. Roma è Roma, incredibilmente meravigliosa! E sta crescendo giorno dopo giorno grazie a maestri del calibro di Massimo D’Addezio, Patrick Pistolesi, i ragazzi del Jerry Thomas e de La Punta, che stanno facendo un lavoro enorme per far crescere il bartending romano e italiano. Ci vorrebbe uno sforzo in più da parte degli imprenditori, che devono capire che il nostro è un lavoro da professionisti, che c’è tanto studio dietro e che lo prendiamo molto seriamente. Come gli chef in cucina. Quando gli imprenditori capiranno questo, penso che veramente Roma potrà diventare di pari livello alle grandi capitali del bartending perché per il resto non ha nulla da invidiare.
Nostalgia dell’Italia? Pensi di tornare o Miami è il tuo posto?
Sicuramente la mia destinazione finale non è Miami. Ci sono molti progetti in ballo e tanti posti da vedere. Ma la bellezza di questo posto è che tu puoi veramente realizzare i tuoi sogni e, per esempio, poter aprire un tuo locale. L’Italia mi manca sempre e soprattutto Roma: il cibo, gli amici, il tempo e la nostra cultura sono un mix unico al mondo, quindi prima o poi tornerò, ma fatemi aprire la mia catena di alberghi prima!
Quali sono i cocktail più richiesti a Miami?
Il cocktail più richiesto a Miami è il Martini: shakerato, lanciato, mescolato, con olive, limone, cetriolo… insomma, in tutte le salse possibili! E poi, forse anche perché noi italiani siamo sempre di più, questo sembrerebbe l’anno dell’amato Negroni. Si sta facendo sempre più strada tra i numerosi Dirty Martini di Miami. D’altra parte, che c’è di meglio di un bel Negroni?