Avevamo programmato una delle nostre ricettine, per abbinare il gin tonic e gli altri drink a base di gin nel migliore dei modi in un aperitivo sontuoso. Una quiche al ginepro? Un’insalata di polpo con le suddette bacche? Beh, verrà il modo e il tempo di suggerirvi anche queste ricettine, ma qui si fa un gran parlare di amatriciana dal 24 agosto in poi e la vostra Gin Lady, che vive a Roma, non poteva rimanere impassibile.
Le immagini che giungono da quel confine fra Lazio, Marche e Umbria sono drammatiche, abbiamo già aderito all’Amatrice callin’ week – a proposito, fatelo anche voi altri, colleghi barman che ci leggete –, che è a base del nostro drink preferito, il gin tonic, consapevoli che l’iniziativa dei nostri colleghi ristoratori ha sicuramente un impatto mediatico più fortunato. L’amatriciana, infatti, è uno dei piatti italiani più conosciuti del mondo. Dio sa quante se ne servono ogni anno a Roma a turisti e residenti. Se viene un amico da lontano inevitabilmente lo accompagno a mangiare un buon piatto di amatriciana. Ma anche di gricia o di cacio e pepe, che poi è la santissima trinità delle paste romane, tutte provenienti dalle antiche tradizioni di pastorizia laziale.
Insomma, ci ho pensato e ho deciso di presentarvi due versioni di amatriciana: una è l’originale, l’altra una rivisitazione con l’aggiunta di un tocco di ginepro, tanto per non dimenticare che a noi piace il gin. Fermo restando che un buon gin tonic si abbina benissimo anche all’amatriciana: quelle dolci bollicine della tonica sono perfette per sgrassare il palato messo a dura prova dal guanciale e se poi scegliete un gin che abbia il pepe fra le botaniche fate anche un abbinamento per concordanza, che è una tecnica ben collaudata dai sommelier.
Ps. Ovviamente non scegliete un guanciale qualsiasi. Qualche esemplare di guanciale di Amatrice in giro ci deve ancora essere. Idem per il pecorino, anch’esso prodotto da quelle parti. Comunque, se anche le scorte finissero, chiedete comunque prodotti che vengano da quelle parti, perché serve ad aiutare quella gente che ne sta soffrendo tante.