Fare un gin tonic, d’altra parte, non è che richieda tutta questa maestria e chissà che il nostro preferito non diventi (o sia già diventato) l’equivalente dello spritz o del mohito di qualche anno fa, come moda al bancone. Certo, questo potrebbe comportare che ben presto i bartender inizino a odiarlo, anche perché, come si diceva, non richiede tutta questa abilità di composizione. La capacità, come abbiamo detto tante volte, sta però nel conoscere il gin, abbinarlo alle toniche, magari aromatizzate, proporre le botaniche dei singoli gin in pairing anche con il cibo.
L’amore per il gin è studio, è palato, è passione. E se è entrato nel sangue di qualcuno, vuol dire che abbiamo vinto con il nostro storytelling a base gin. Un po’ leggero, talvolta onirico, qualche altra volta da desperate housewife o da personal shopper (ok, la smetto con l’inglese!), ma abbiamo scritto sempre con il cuore.
Il compleanno di The Gin Lady è casualmente vicino anche a un altro giorno di festa, l’8 marzo, festa della donna. Ne abbiamo parlato spesso di barlady e di donne del gin e continueremo a farlo. Perché anche se può sembrare che il gin sia un po’ maschio, quando incontra la tonica tira fuori il suo lato migliore, più morbido e sfaccettato. Insomma, un lato femminile.
Tanti auguri a noi e, sempre, God bless the Gin… ladies!