Serve maggiore burocrazia?
Anche qui i due distiller concordano nel rispondere di no, mentre Ward dice di sì perché non pensa sia giusto che tutti possano fare quello che vogliono: in questo modo stanno celebrando la categoria, ma non la stanno proteggendo. Secondo Hayman potrebbe venire istituita una commissione ufficiale, quale potrebbe essere la WSTA, che verifichi che ogni brand rimanga all’interno di determinati confini.
Qual è il confine?
Hayman riconosce che la categoria cresce ed è destinata a continuare a farlo, che tutti contribuiscono a modo loro e quindi non è affatto facile stabilire uno standard comune. Ward interviene dicendo che però, secondo lui, ci vuole uno standard comune ed è meglio che venga stabilito ora prima che i brand aumentino ulteriormente e che poi siano i grandi brand a decidere le regole.
A questo punto anche Charles Maxwell riconosce che per lui esistono dei confini e che quando un cliente viene alla Thames Distillery chiedendo di fare un gin che va oltre certi limiti lui è il primo a rispondere “Sembra un ottimo distillato, ma non è un gin, quindi o non lo facciamo o lo facciamo ma non lo vendiamo come gin.”