Curiosità

I 5 miti da sfatare sull'Assenzio

Vanessa Piromallo
April 11, 2025

L'assenzio è allucinogeno? Va bevuto dando fuoco a una zolletta di zucchero? Questi a altri miti sull'assenzio saranno oggi sfatati!

L’assenzio è uno di quei distillati che porta con sé un’aura di mistero e leggenda. La Fata Verde ha ispirato scrittori maledetti, artisti bohémien e frequentatori di caffè parigini durante la Belle Époque e i Ruggenti Anni Venti. Ma tra storie di allucinazioni e follia, la realtà dell’assenzio è ben diversa. Dietro al rituale elegante del drip e alla sua presenza nei classici cocktail come il Sazerac, c’è una lunga storia di arte, chimica e – soprattutto – fraintendimenti. Per fare chiarezza, ci affidiamo all’esperienza di Ted A. Breaux, uno dei massimi esperti mondiali di assenzio.

  1. L’Assenzio è Allucinogeno

Se pensi che un bicchiere di assenzio ti farà vedere la Fata Verde danzare nella stanza, è il caso di ridimensionare le aspettative. L’assenzio non è più allucinogeno di un bicchiere di whisky o di vodka. Studi scientifici recenti – alcuni co-firmati proprio da Breaux – hanno dimostrato che gli assenzi prodotti prima del divieto non contenevano né oppiacei né altre sostanze psicotrope. La vera “droga” nell’assenzio? Alcool, e tanto. La sua alta gradazione alcolica, accompagnata dai profumi delle erbe, è ciò che dà l’illusione di uno stato alterato. Ma nessuna visione mistica è inclusa nel prezzo.

  1. L’Assenzio è stato vietato perché allucinogeno

Se non è allucinogeno, perché allora l’assenzio è stato messo al bando in Europa e negli Stati Uniti agli inizi del ‘900? La risposta ha più a che fare con la politica e il commercio che con la chimica. L’assenzio divenne vittima del suo stesso successo quando l’industria vinicola francese – spaventata dal calo di vendite – e il movimento proibizionista cercarono un capro espiatorio per sostenere le loro campagne. A contribuire alla cattiva reputazione furono anche le versioni economiche e adulterate dell’assenzio, vendute da produttori senza scrupoli, che causavano effetti collaterali non tanto per l’assenzio in sé, quanto per la scarsa qualità degli ingredienti.

  1. L’Assenzio in commercio ora non è autentico

Forse un fondo di verità qui c’è. Breaux afferma che la qualità degli assenzi disponibili oggi è mediamente molto alta, con autentiche versioni prodotte con Artemisia absinthium (il famoso assenzio maggiore), l’erba che dà all’assenzio il suo nome e il suo sapore distintivo. Soprattutto in Europa, però, spesso si trovano falsi assenzi, semplici miscele di vodka aromatizzata e colorante verde vendute a prezzi esorbitanti.

  1. L’Assenzio è originario della Repubblica Ceca

Negli anni ‘90, con l’ondata di turisti alla ricerca di esperienze “alternative” dopo la Rivoluzione di Velluto, la Repubblica Ceca vide un boom di prodotti etichettati come “assenzio”. Ma la realtà è ben diversa: l’assenzio nacque in Svizzera a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, e la sua produzione si diffuse rapidamente nell’est della Francia. Alla fine dell’Ottocento, circa il 95% della produzione mondiale di assenzio proveniva proprio da questa regione. Il cosiddetto “assenzio ceco” è quindi più un’invenzione commerciale che una realtà storica.

  1. L’Assenzio si serve con una zolletta di zucchero in fiamme

Hai visto il rituale della zolletta di zucchero in fiamme? Sappi che è una trovata relativamente recente. La tradizione autentica dell’assenzio prevede di versare lentamente acqua fredda su una zolletta di zucchero posta su un cucchiaio forato, facendo sì che il liquore “louchi”, cioè si trasformi in un colore opalescente e lattiginoso. L’idea di incendiare la zolletta di zucchero è nata negli anni ‘90 per rendere più spettacolare il servizio – e per mascherare la qualità scadente di molti assenzi economici che non riuscivano a louchare correttamente. Se serve il fuoco per fare scena, probabilmente non è un buon assenzio.

La Verità sull’Assenzio

L’assenzio è un distillato complesso, con una storia affascinante e un profilo aromatico unico. La sua reputazione di “liquore maledetto” è il risultato di miti e campagne di disinformazione, più che di effetti reali. Oggi l’assenzio sta vivendo una rinascita tra i bartender e gli appassionati, grazie a una nuova generazione di distillatori che riscoprono le antiche ricette e tecniche di produzione. La Fata Verde non ti farà vedere mondi paralleli – ma ti regalerà sicuramente un’esperienza di degustazione intensa e raffinata.

Se vuoi provare l’assenzio come si deve, lascia perdere lo zucchero infiammato e affidati ai classici: un goccio di assenzio in un Sazerac, o un elegante Absinthe Drip con acqua fredda e zucchero. E ricorda: se il bicchiere prende fuoco, forse è meglio scegliere un’altra bottiglia.

Oppure fai una pazzia e prova questa ricetta fuori dagli schemi:

Absinthe Milkshake

  • 45 ml di liquore di ciliegia Luxardo
  • 7 ml di assenzio
  • 2 palline di gelato alla vaniglia

Metti il liquore di ciliegia, l’assenzio e il gelato alla vaniglia in un frullatore. Frulla fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Versa in un bicchiere da frappé precedentemente raffreddato. Guarnisci con una ciliegia al maraschino e servi con una cannuccia di carta.

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