Curiosità
1861 è il Gin che unisce l’Italia. 20 botaniche, una per ogni regione italiana. Il nome è quello dell’anno dell’unità d’Italia e presenta una bottiglia ispirata allo stile dell’800.
Di notte Gin 1861 brilla di luce propria. Il retroetichetta è stampato con colore al fosforo, che al buio diventa luminoso. Un vero centro d’attrazione nelle bottigliere dei locali e dei cocktail bar, spesso in penombra.
Nell’etichetta è rappresentata Euterpe, la musa che rallegra, esattamente come il buon bere. Euterpe è contornata dal ginepro con illustrazioni botaniche derivate da quelle contenute nei “Commentarii in sex libros Pedacii Dioscoridis Anazarbei de medica materia” (1565) del botanico rinascimentale Pietro Andrea Mattioli. L’immagine è stata ottenuta con la tecnica della Linoleografia e la matrice è stata creata a mano, da tradizione artigianale ottocentesca.
Botaniche: Valle d’Aosta: Lavanda, Piemonte: Menta Piperita, Liguria: Basilico
Lombardia: Zafferano, Veneto: Biancospino, Trentino Alto Adige: Mela, Friuli: Salvia, Emilia Romagna: Noce Moscata, Toscana: Ginepro, Umbria: Cacao, Marche: Olivo, Abruzzo: Rosa Canina, Lazio: Carciofo, Molise: Santoreggia, Campania: Limone, Puglia: Origano, Basilicata: Finocchietto, Calabria: Liquirizia, Sicilia: Fiori d’Arancio, Sardegna: Mirto
Produzione
1861 Gin viene prodotto nella Distilleria Agricola Berolà, a Portico di Caserta (CE), è ottenuto con metodo London dry gin tramite l’infusione per 24 ore delle botaniche e successiva distillazione in alambicco discontinuo a bagnomaria.