Curiosità
Il creatore di Blackmouth Dry Gin acquistò un alambicco e cominciò a studiare le botaniche e i metodi produttivi del gin già nel 2013, quando ancora non esistevano molti gin italiani. Andava anche alla ricerca di erbe spontanee, soprattutto nelle Alpi centrali lombarde, accompagnato dal fedele cane Betulla. Raggiunta un’ottima conoscenza della materia decise di dedicarsi anche a vermouth e amari, per poi tornare a lavorare sul progetto di produrre un gin nel 2018. Nasce così Blackmouth Dry Gin.
Il brand vuole raccontare proprio queste escursioni sui monti. Il gin ha un packaging urbano, vuole trasmettere il concetto di evasione dalla routine per cercare l’avventura, nello specifico verso il Monte Resegone che nei giorni di sole è visibile da tutta Milano. L’idea era anche quella di creare un gin versatile, fresco e beverino, adatto alla miscelazione nel Gin Tonic e nei cocktail, ma anche ad essere bevuto liscio. Per questo motivo si tratta di un gin dove predomina il ginepro e per il quale non sono state scelte botaniche strane o esotiche, ma si è preferito lavorare sul perfetto bilanciamento degli ingredienti per ottenere una morbidezza unica e deliziosa.