Curiosità
Antonio Levarin detto Toni, soldato della Marina del Regio Esercito Italiano durante la Prima Guerra Mondiale, in occasione di un raro evento di pacificazione tra esercito italiano ed esercito austroungarico gli capita di assaggiare per la prima volta il gin, portato per festeggiare da un commilitone dell’esercito britannico. Tale fu lo stupore per il distillato che al termine del conflitto Toni smise di costruire mine - le quali, esplodendo di notte, illuminavano l’acqua, da qui il nome del gin Aqva Lvce - e iniziò a costruire alambicchi e a distillare gin di nascosto. Grazie all’amico Luigi è stato possibile reperire e ricreare una delle ricette di Toni, dalla quale è appunto nato il gin Aqva Lvce.
Produzione
Il ginepro viene lasciato in infusione a temperatura ambiente per 15 giorni; successivamente inizia una prima fase di distillazione in due antichi alambicchi del 1947 di rame da 100 litri. Il prodotto viene poi rettificato tre volte in modo da concentrare l’intensità aromatica del distillato. Lo stesso procedimento avviene per le altre botaniche ad eccezione di Luppolo, Alloro e Cumino, che vengono distillate con la tecnica della distillazione basso bollente, attraverso la quale possono essere estratti anche alcuni pigmenti presenti nelle botaniche stesse.