Più in là altre due novità mi rapiscono lo sguardo, entrambe irlandesi: il Minke Irish Gin e l’Echlinville. Il primo riporta tra le botaniche il siero del latte, percepibile al palato grazie a una moderata morbidezza che caratterizza l’assaggio di questo Gin. Lo provo anche in un Milk Punch con una grattata di cannella in superficie: gradevole e delicato. Per quanto riguarda invece l’Echlinville siamo al cospetto di un gin ben equilibrato, con sensazioni marine e un lungo finale: promosso senza alcun dubbio.
Il Tonka Gin, edizione limitata di Roby Marton del 2017, è il prossimo passo che ci attende. La fava di tonka marchia a fuoco la bevuta liscia (e non potrebbe essere altrimenti): note di orzata, amaretto e mandorla tostata avvolgono il retronasale per un Gin senza compromessi, deciso e con un’impronta indelebile, quindi capace di accendere tutti i recettori di chi lo approccia.
Fra i due stand si trova il banchetto di due giovanissimi italiani, Eugenio e Niccolò, che hanno di recente aperto la propria distilleria di gin nella provincia di Monza. Hanno presentato i loro primi due prodotti, due London Dry aromatici e ben equilibrati: Eugin N. 7 ed Eugin N. 9. Il primo adatto a ogni tipo di miscelazione, il secondo più secco e intenso, perfetto per Martini e Gin Tonic. Entrambi sono prodotti con l’alambicco soprannominato Robert, che ha la particolarità i funzionare sia come classico “pot still” sia come “Carter Head”.