L’attuale distillatore della famiglia è Jacopo Poli, che si distingue per il suo legame con i tre alambicchi della distilleria. Sul sito aziendale racconta che ogni volta che entra nella sala di distillazione si mette sull’attenti e fa il saluto militare, forse in reminescenza alla rigida educazione ricevuta dal padre che fu Maggiore dell’ottavo reggimento Bersaglieri. Sa che può sembrare una cosa strana, ma si lega al suo modo di vedere gli alambicchi, infatti dice che lui conosce bene loro quanto loro conoscono lui. I tre impianti di distillazione sono a ciclo discontinuo, come da tradizione, e si differenziano per età e tecnica di riscaldamento, uno infatti è a vapore fluente, il secondo bagnomaria tradizionale, mentre il terzo e più recente è a bagnomaria sottovuoto.
Proprio quest’ultimo, chiamato Crysopea, è il più innovativo, composto da due caldaie con colonna di distillazione senza piatti a riflusso regolabile ed è con esso che viene distillato il gin Marconi 46. E’ proprio grazie a questo tipo di alambicco infatti che è possibile mantenere gli aromi fruttati e floreali più delicati che vengono facilmente persi utilizzando altri metodi produttivi.
Gin Marconi 46 viene distillato con bacche di ginepro, uva moscato, pino mugo, pino cembro, menta, cardamomo, coriandolo e ha una gradazione del 46% Alc. /Vol. Perfettamente limpido, al naso risulta fresco e balsamico con un bell’aroma di ginepro. Come dicevamo, al palato è morbido grazie all’uva moscato e le note di cardamomo e coriandolo fanno da cornice al ginepro.