Cambiamo ora continente e partiamo dal Giappone con The Ethical Spirits & Co, che ha un approccio innovativo alla creazione del gin, oltre che etico, ispirandosi all’arte profumiera. Il loro Last Craft Gin è prodotto a partire dagli scarti di Sake kasu, mentre Revive Gin a partire da alcol scaduto al quale viene data nuova vita. La promessa del brand è quella di dare risalto a determinati ingredienti in grado di donare ricchezza a un distillato, anziché gettarli via come viene comunemente fatto, dando così un nuovo valore agli ingredienti e al prodotto.
Sempre dal Giappone proviene poi 135° East Gin, prodotto dalla Kaikyo Distillery nella prefettura di Hyogo, un’azienda di famiglia in opera sin dal 1917 e oggi portata avanti dal Master Blender & Distiller Kimio Yonezawa, che ci ha raccontato i suoi prodotti. Il gin è prodotto con la classica triade ginepro, coriandolo e angelica, unita a botaniche locali come yuzu (piccolo agrume), ume (una specie di prugna), pepe Sansho (falso pepe con note agrumate e speziate), foglie di Shiso (pianta della famiglia della menta) e tè Sencha (che completa il quadro con le sue note umami), tutte distillate sottovuoto separatamente. Al gin è unita una parte di distillato di Sake che dona equilibrio, morbidezza e una leggera dolcezza.