Ci spiega molto semplicemente il funzionamento del suo alambicco. Una caldaia da 200l con colonna di concentrazione a cinque piatti che praticamente utilizza per la distillazione di tutti i suoi prodotti. Infatti, durante il tour era in funzione e produceva il cosiddetto Bierbrand, il suo masterpiece, un distillato di birra, la quale proviene proprio dal birrificio all’ingresso.
La spiegazione va avanti tra domande dei partecipanti, fino al momento in cui ci spostiamo in un’altra area della distilleria, quella espositiva. In questo angolo sono esposti sugli scaffali, una decina di bottiglie per ogni tipologia di prodotto. Mark inizia a parlarci di ognuno di essi. Ha creato cinque diversi gin, di cui uno invecchiato in botti di cherry. Due tipi di rum dall’opinabile nome di Lucky Bastard. Una vodka e il sopracitato distillato di birra. Precisa che all’interno di queste mura viene creata ogni singola bottiglia, dal contenuto, all’imbottigliamento, all’etichettatura, tutto fatto a mano. Ci lascia scegliere tre dei suoi prodotti che potremo poi assaggiare.