Gin australiani:
Brookie’s Byron Dry Gin: prodotto con 26 botaniche di cui 18 originarie del Northern Rivers (baia di Byron), questo gin è fenomenale. Si caratterizza per le noci di macadamia, prodotte nell’azienda agricola a conduzione famigliare dove sorge la distilleria Cape Byron. Essa si trova in un’area dove la foresta pluviale è stata fortemente disboscata anni fa, quindi parte dei ricavi sono donati alla Big Scrub Foundation che si occupa del rimboscamento della zona. Da provare anche il loro Slow Gin, la versione del britannico sloe gin con prugne Davidson, un raro frutto tipico della foresta pluviale australiana.
Four Pillars: non c’è molto da dire, i prodotti di Four Pillars sono ottimi, il master distiller è simpaticissimo e tutti i suoi gin vanno provati, assaggiati, goduti. Punto.
Manly Spirits Gin: tutto in questa gamma di gin è estremamente curato, dal packaging alla scelta delle botaniche alle tecniche di produzione. L’Australia è valorizzata dall’uso di ingredienti particolari che rendono questi gin assolutamente unici, come per esempio la “lattuga di mare”. Se avete l’occasione provate questi gin perché difficilmente troverete qualcosa di simile. Ovviamente a me è piaciuto tantissimo il loro gin invecchiato.
Never Never: il loro Triple Juniper Gin è assolutamente meraviglioso per chi ama le note del ginepro, che rendono questo gin perfetto per Martini, Negroni e Red Snapper. Un grande equilibrio per un ottimo gin dove il ginepro viene prima infuso per 24 ore, poi viene aggiunto nell’alambicco per la distillazione e inserito anche nel cestello dell’infusione a vapore. Da provare anche la versione Southern Strength dello stesso gin, con una gradazione del 53% vol.