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Elephant Gin… Quale dei Tre?

Paolo Topa
April 8, 2019

Lisci e nel gin tonic: il confronto fra Elephant Gin originale, Elephant Gin Italian Edition ed Elephant Marelet Edition...

Elephant Gin sembra avere un rapporto privilegiato con il nostro Paese. Lo dicono i numeri, la diffusione e l’affetto che gli italiani hanno per questo brand, ovviamente ricambiato dai titolari del marchio. Perché diciamo questo? Beh, perché recentemente è sbarcata sul mercato italiano una “Limited Edition” studiata esclusivamente per il nostro Paese e non è la prima volta che questo succede. L’anno scorso infatti Elephant Gin ha stretto una partnership con uno dei più rinomati e conosciuti cocktail bar italiani (Il Marelet di Treviglio, provincia di Bergamo) per la realizzazione di uno Special Batch (vedi articolo).

Tre gin al confronto, tre gin strabilianti

Noi di IlGin.it abbiamo visitato lo stand di Elephant al White Spirits Festival di Milano e nell’occasione abbiamo fatto due chiacchiere sulla nuova “Italian Limited Edition” finendo per farci confidare l’arrivo di una seconda edizione Marelet, in programma a breve nel 2019. Ma quali sono le differenze organolettiche che distinguono la versione ordinaria di Elephant Gin (vedi recensione), lo Special Batch di Marelet e la Limited Edition per il mercato italiano? Avendo per le mani tutte e tre le bottiglie ci è venuto in mente di confrontarle in una degustazione “orizzontale” confrontando le produzioni sia in una degustazione liscia sia nel mixing con una tonica neutra.

Foto: Paolo Topa

PREMESSA: Il differente profilo sensoriale dei tre gin non è conseguenza dell’utilizzo di botaniche diverse. Le diverse versioni utilizzano infatti le stesse droghe, sia in numero che in qualità. Quello che diverge è la diversa percentuale di alcune di queste, a conferma che lo spostamento degli equilibri di infusione può portare a risultati completamente diversi.
PACKAGING: Il confezionamento è simile per tutte e tre le versioni, ma non identico. La versione “Marelet” viene proposta con corda ed etichetta verde, inoltre il nome dell’elefante a cui viene dedicata è Edo, non esistono altri batch. La bottiglia viene proposta in un elegante sacchetto di tela grezza personalizzato con il logo di Elephant. L’edizione limitata per l’Italia del 2019 ha invece la corda di colore rosso e si caratterizza per via di un adesivo circolare sul quale viene riportata la dicitura “Italian Edition”.
FORMATO: 50 Cl
GRADAZIONE: 45% (medio/alta)

Foto: Paolo Topa

Foto: Paolo Topa

NEAT DRINK:

L’Elephant “Original Version” al naso vede la prevalenza di note di ginepro con leggere note balsamiche e vegetali di contorno. I sentori fruttati (mela) sono in secondo piano ma con un po’ di attenzione sono avvertibili. I profumi sono profondi, ma delicati al tempo stesso. Al palato è decisamente coerente rispetto a quanto osservato in precedenza: piuttosto secco e solo leggermente dolce in retrogusto. Il retronasale è balsamico, con sensazioni di pino e note di ginepro ben evidenti. Il finale è lungo e persistente con una percezione alcolica avvertibile.

L’Elephant “Marelet” vede al naso la prevalenza di sensazioni citriche molto più evidenti rispetto alla versione originale. Gli aromi fruttati sono più intensi, il ginepro è meno palese mentre i profumi in generale sono complessi e decisamente armoniosi. Al palato risulta meno secco e un filo più dolce rispetto alla versione originale: il retronasale è meno citrico rispetto al primo approccio olfattivo mentre l’alcol si avverte di meno. Il finale è decisamente lungo e armonioso, particolarmente apprezzato.

L’Elephant “Italian Edition” al naso promuove note floreali molto incisive, intense e prorompenti. Il ginepro è in seconda linea mentre le sensazioni di frutta tropicale sono ben percepibili. Al palato è molto morbido, oserei dire quasi accomodante e pacioso. Frutti rossi al retronasale, mentre a livello di sapori si parla di sensazioni quasi prevalentemente dolci, con una secchezza che si può considerare quasi marginale. Il finale in bocca è di media portata, poco alcolico, piacevole e setoso nonché dotato di una certa eleganza di fondo.

GIN & TONIC:

Il primo Gin Tonic che abbiamo assaggiato lo abbiamo realizzato con la versione originale e – lo confessiamo – ogni volta che lo prepariamo cogliamo la vera essenza di Elephant: un long drink essenziale, ma allo stesso tempo plurisfaccettato, con sentori vegetali e balsamici. E’ un G&T fresco, audace e vigoroso, dove la moderata citricità del frutto del baobab crea un ottimo equilibrio aromatico con il ginepro. Il quadro dei sapori segue ovviamente le coordinate di sensazioni secche e decise, tipiche di un ottimo G&T.

Il Gin Tonic con l’Edizione Limitata italiana è molto diverso da quello realizzato con la versione ordinaria. Siamo di fronte a un cocktail profumato e gustoso, moderno ma piuttosto distante rispetto a un classico G&T miscelato utilizzando un London Dry Gin tradizionale. I profumi sono di ampia portata, il gusto rotondo e privo di asperità. Se c’è una versione che più si addice al concetto (piuttosto stereotipato in verità) di pubblico femminile… beh, questa è di certo quella in questione. Nel caso specifico lo abbiamo provato guarnendo il G&T con dei frutti di bosco e la scelta si è dimostrata azzeccata.

Terzo Gin Tonic con la versione Marelet: qui l’equilibrio tra dry & sweet sfiora la perfezione, mentre a livello aromatico si colgono tante sfumature: da quelle citriche a quelle balsamiche, da quelle vegetali a quelle lievemente fruttate. Questa versione sembra posizionarsi a metà strada tra le due precedenti, più morbida rispetto alla versione “original” ma non così tanto da potersi dimenticare che si lì dentro c’è comunque il ginepro a farla da padrone.

Possiamo quindi affermare che tutte e tre le versioni di Elephant propongono differenti caratteristiche organolettiche, non si tratta infatti di un semplice “cambio di etichetta”. Ciascuna di queste bottiglie è adatta a situazioni differenti e si inserisce in contesti di miscelazione diversi. Gin Tonic? Forse la scelta giusta potrebbe ricadere sulla Italian Edition. Dry Martini? Probabilmente la bottiglia giusta è quella originale. Marelet? Perfetta per entrambi e perché no, anche per un ottimo Negroni!

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