“Il ginepro è alla base di ogni gin e, quindi, alla base del Sabatini Gin. Lo raccogliamo qui intorno!” Che cipiglio da re che aveva quando esordiva con il ginepro! Tutti a bocca aperta di fronte al mantello che svolazzava.
“Grande alleato del ginepro è il coriandolo! Insieme si fanno forza a vicenda, come io e il mio scudiero presso il Trasimeno, contro quei porci dei romani!”
Poi saltava fino ai fiori di iris fiorentino. “E lui? Guardate che bel fiore! Adornava il capo della mia sposa il giorno che sono partito per la battaglia! Ma la radice! È la radice a costituire la botanica floreale del Sabatini Gin. Come il mio popolo etrusco, bellezza esteriore e grande sostanza interiore, così l’iris!” Questo era il momento preferito dai giapponesi per scattare foto, per lo sguardo che il re volgeva verso il cielo quando parlava della sua amata.
“Il sapore di natura del finocchio selvatico poi! Libero e puro come la mia stirpe! Affiancato in maniera complementare dalla lavanda! Altro fiore mediterraneo, che abbiamo condiviso con quei traditori figli della lupa.”
Il re a quel punto passava alle ultime quattro.
“La verbena signori e signori! Dalle Americhe (ho dovuto studiare un sacco per scoprire cosa fossero le Americhe!) al Mediterraneo che ha portato una ventata di freschezza! E poi…” e qui s’infervorava, diventava rosso dall’eccitazione. “Poi per finire tre grandi simboli del bacino Mediterraneo. Il Mediterraneo!! L’abbiamo inventato noi etruschi il concetto di Mediterraneo e non quei traditori ladri e ipocriti dei romani! Le tre botanicals forse più caratteristiche di questo mare: le foglie d’olivo, il timo e la salvia!!”
Applausi scroscianti del pubblico che vedeva il re fendere l’aria ogni volta che elencava uno degli ultimi tre nomi. E mentre questi si allontanavano perché il tour era finito, ed era finalmente giunto il tempo della degustazione, sentivano da lontano il re che continuava a urlare in un italiano un po’ strano:
“Muori romano! Lunga vita al Sabatini! Lunga vita a questo gin!!”