Interviste

By the Dutch Gin: l’eccellenza olandese a portata di sorso

Vanessa Piromallo
October 31, 2018

Un incontro fortunato che ci porta ancora una volta alla scoperta delle meravigliose origini del gin: parliamo di genever, ma anche di un fantastico gin!

Fra i tanti interessanti incontri che abbiamo fatto al Bar Convent Berlin 2018, uno dei più belli è stato con Mathilde de Ramel, Export Sales Manager di By the Dutch, azienda produttrice di Genever e di uno dei miei gin preferiti, By The Dutch Dry Gin. I prodotti vengono distillati presso una delle più importanti distillerie olandesi, la Herman Jansen Distillery, a Schiedam. Il brand riesce a esaltare perfettamente la grande storia che sta dietro al gin e che si rifà, per l’appunto, al genever d’Olanda. Abbiamo intervistato Mathilde che ci ha subito coinvolto col suo sorriso e la sua simpatia facendoci immergere nella storia dei genever e del gin By The Dutch.

“Launched in May 2017, By the Dutch Gin was born to bring the heritage of this distillate (genever) under the spotlight.”

Ciao Mathilde, raccontaci come nasce By the Dutch, la sua storia.

By the Dutch nasce nel 2015 con la volontà di tirare fuori i distillati spariti e/o dimenticati. Ci siamo per prima interessati al Genever. Questo distillato aveva ottenuto l’AOC (appellazione di origine controllata), che ha riconosciuto come genever solo quelli prodotti in Olanda, Belgio e alcune zone della Francia e della Germania e ha messo in chiaro la distinzione tra Old e Young Genever (N.d.R. la differenza sta nella ricetta e non nell’invecchiamento del distillato). In alcuni Paesi non si trovava, ma era richiesto, come per esempio la Svezia e così Jos, fondatore di By the Dutch, decise di dare visibilità nel mondo a questa eccellenza della tradizione olandese. E ha avuto ragione visto che, proprio in Svezia, durante una degustazione alla cieca By the Dutch vince sugli altri distillati.
Grande merito va a Dick e Marjan Jansen, fondatori della Distilleria Jansen, i quali sono riusciti a tirare fuori un old genever che fosse sexy, che potesse piacere anche a chi non aveva mai provato prima questo spirito. E’ stato Dick a ritrovare l’antica ricetta perduta risalente alla Compagnie delle Indie Olandesi, messa poi a punto dal master distiller Ed.
La base di Maltwine è presente al 17% e sono presenti solo 2 grammi di zucchero (il massimo consentito è 20g) anche perché la distilleria di Schiedam ha una politica molto rigida riguardanti la qualità e l’utilizzo moderato di zuccheri.

A destra: Mathilde de Ramel; a sinistra: Vanessa Piromallo

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Il packaging di By the Dutch si fa notare ed è ben distinguibile e subito riconoscibile, come è stato ideato?

Il packaging ricorda un po’ uno stile vintage e con un marchio così chiaro e diretto, come la mentalità Olandese, funziona particolarmente bene negli Stati Uniti che è il nostro primo paese per l’export! Molte delle scelte però derivano dal fatto che in Svezia non è possibile pubblicizzare gli alcolici e quindi abbiamo pensato di mettere tutte le informazioni direttamente sull’etichetta. Questa decisione ci ha portato bene, infatti dal 2015 fino ad oggi siamo presenti nel monopolio Svedese e ciò ci ha aperto le porte agli altri mercati nordici. In tre anni abbiamo raggiunto 26 paesi. Inoltre in molti bar, soprattutto a Londra, i bartender lasciano la bottiglia sul bancone in modo che i clienti possano leggere tutte le informazioni su ciò che stanno bevendo.
Sull’etichetta e sulla bottiglia ci sono anche richiami ai simboli dell’Olanda, tra questi la corda, che rappresenta il cordaggio delle navi della VOC (la Compagnia Olandese delle Indie). I due metri di corda arrotolati attorno al collo della bottiglia sono prodotti da un atelier sociale che assume persone disabili e quindi siamo anche molto contenti di portare avanti un qualcosa di socialmente utile oltre al simbolismo in sé.

La ricetta di By the Dutch Dry gin invece come nasce?

La ricetta è di Herman Jansen. Riceviamo le botaniche piano piano durante l’anno, ognuna a seconda del mese di raccolta. Le distilliamo singolarmente in alambicco discontinuo e le stocchiamo. I singoli distillati delle botaniche vengono poi messi assieme come in un compound classico. Fra le botaniche troviamo il frutto intero dell’Arancia rossa, Ginepro, Coriandolo, Angelica, Cannella, Scorza di Limone, Arancia Rossa, Noce Moscata, Cardamomo, Alloro. Alcune provengono dall’Indonesia, poiché l’ispirazione è sempre la Compagnia Olandese delle Indie. Per questo motivo l’arancia proviene dal Brasile, vecchia colonia Olandese, ed è presente l’alloro, in quanto viene molto usato nella cucina olandese poiché venne portato dai naviganti della VOC. Un esempio è lo Stamppot, con patate, salsiccia e alloro.
La ricetta del gin è completata dall’aggiunta di un 2% di By the Dutch Old Genever, per questo motivo ha la dicitura Dry e non London Dry. By the Dutch Dry Gin è versatile nei cocktail, ma questa aggiunta lo rende assolutamente perfetto per il cocktail Martini. Per esempio, in un bar Spagnolo ho sperimentato By the Dutch Dry gin servito freddo in coppetta ghiacciata con una scorza di limone, infatti il genever sostituisce benissimo il vermouth!

A proposito di Martini, hai altri consigli da darci per la miscelazione di By The Dutch?

Innanzitutto vorrei consigliarvi vivamente l’abbinamento tipico olandese fra birra e genever! Entrambi hanno una base di grano e i sapori si sposano benissimo. L’usanza di bere un sorso di birra, poi uno di genever dal classico bicchiere a tulipano, poi di nuovo un sorso di birra si chiama kopstootje (pronunciato cop-stot-cia), che significa “piccoli colpi di testa”. Vi consiglio di provare questa bevuta di ‘’meditazione’’ e divertirvi scoprendo il migliore abbinamento! Di solito quando lo trovo esulto, che coppia!
Per quanto riguarda il Gin Tonic con By the Dutch Dry Gin, sogno sempre che sia fatto con rispetto, ossia che sia in linea con la ricetta del mastro distillatore. Essendo il gin agrumato e speziato, raccomando un’acqua tonica con una base agrumata (tipo pompelmo) oppure una Indian o una Skinny Tonic se si preferisce come me i drink poco dolci. L’importante è che la tonica risalti il sapore del gin, che sia “poco show-off”.

by the dutch gin

Grazie, Mathilde! E’ stato un piacere conoscerti e approfittiamo di questo articolo per fare anche i complimenti a By the Dutch Dry Gin per i recenti riconoscimenti ricevuti: ben 91 punti e settimo posto come migliore dry gin assegnati dalla prestigiosa rivista Falstaff e secondo posto per lo Schweiz Gin Trophy nella categoria dry gin! By the Dutch è disponible in Italia tramite Spirits&Colori. Ci auguriamo di vedere sempre più spesso questo gin nelle bottigliere italiane! Enjoy and God Save the Gin!

Leggi la scheda di By the Dutch Dry Gin nell’Enciclopedia del gin

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