Altri fan facts:
Inizialmente il nome doveva essere Tyrell’s vodka (come le patatine), poi è stato scelto Williams, ma – a differenza di quello che molti pensano – esso non deriva dal nome del fondatore della distilleria ma dal cognome da nubile di sua madre!
Adesso stanno ribrandizzando tutti i prodotti e stanno togliendo “Williams” lasciando solo chase nel nome dei distillati. Sembra che all’estero Chase sia più facile da pronunciare rispetto a Williams…
Producono anche un gin e una vodka per la catena di supermercati inglese Waitrose e visto che sotto Natale erano andati esauriti in breve tempo hanno dovuto lavorare tutti i week end per produrre una quantità extra in tempo per le feste.
Oggi a lavorare alla Chase Distillery ci sono i due figli di William: Harry che si occupa dei campi e James, responsabile del marketing e del branding. Parte del tour in distilleria ci è stato fatto da Lorna, moglie di Harry e global marketing manager. Ci ha portati nei campi a zappare le patate e raccogliere le mele con la jeep, di cui una versione in miniatura viene usata durante gli eventi per distribuire gadget come i famosi papillon con la bandiera inglese che adornano il collo della bottiglia di Chase GB Gin.
In distilleria hanno anche i macchinari per l’imbottigliamento, ma alcune cose vengono comunque fatte a mano, per esempio mettere la cera sui tappi e i papillon. Anche l’inscatolamento è manuale.
Le bottiglie sono stampate con una tecnica particolare che non è facile da realizzare e fino a qualche tempo fa le facevano stampare in Francia, ma ora viene fatto fare a Leeds coerentemente con l’idea del brand di mantenere il più possibile tutte le forniture vicine alla distilleria.
Non solo tutte le coltivazioni sono biologiche e ogni tipo di scarto viene riciclato, ma inoltre tutta la distilleria funziona tramite energia rinnovabile: più green di così non si può!
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E per concludere: assaggi! Enjoy and God Save the Gin!