Come mai Liviko ha deciso di cominciare a produrre anche gin?
H.: Beh, il gin è di moda da tempo ormai e noi avevamo già tutto il necessario per seguire il trend del gin, dall’alambicco alle tecnologie alle materie prime. Perfetto!
Come è nata l’idea per la creazione di Crafter’s Aromatic Flower Gin?
A.: Noi lavoriamo molto con i barman e sono stati proprio i barman a proporre l’idea di creare un nuovo gusto che fosse differente, da proporre a un pubblico più vasto, meno “juniper forward” rispetto al Crafter’s London Dry Gin e facile da spiegare ai clienti.
H.: Ero contenta di poter creare un nuovo gin, che mi permettesse di sperimentare con nuovi sapori. Visto il trend volevamo fare un gin che non fosse solo aromatico, ma anche colorato, magari rosa. La colorazione però doveva essere naturale, senza l’uso di coloranti artificiali. Il fatto che ne sia venuto fuori un gin che cambia colore è stato un caso. Per dare il colore stavo sperimentando con l’infusione di petali di rosa post distillazione e il gin è uscito giallino. Il gusto ci piaceva e quando lo abbiamo provato con la tonica e abbiamo visto che diventava rosa ci siamo detti: ecco, è perfetto! Sull’etichetta di Crafter’s Aromatic Flower si legge “Botanical Recipe No. 38”. Si tratta infatti della trentottesima ricetta sviluppata durante i vari esperimenti.
Bisogna tenere conto che per sviluppare una ricetta creiamo diversi distillati che poi verranno messi assieme, perché i sensori delle tecnologie che usiamo in laboratorio funzionano diversamente a seconda delle botaniche. E anche questo è il bello del lavoro!
Utilizzando poi materie prime fresche è sempre necessario il controllo in laboratorio e poi è tutto sempre prodotto in piccoli lotti mantenendo comunque l’artigianalità anche con l’uso della scienza.