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Fred Jerbis Gin 7 Single Barrel: vi sveliamo cosa si nascondeva nella botte…

Vanessa Piromallo
October 26, 2018

Federico Cremasco, fondatore di Fred Jerbis, ci racconta i suoi gin, le sue erbe e soprattutto il nuovo gin invecchiato Fred Jerbis 7 Single Barrel

Al Bar Convent Berlin 2018 una sorpresa ci ha atteso allo stand di Fred Jerbis: il lancio in anteprima del nuovo gin del brand friulano, il Fred Jerbis Gin 7 Single Barrel. Una vera meraviglia dalle caratteristiche uniche date dall’invecchiamento in botte. Ci siamo dunque fatti raccontare da Federico Cremasco, fondatore di Fred Jerbis, la sua storia e quella di come è nato il suo nuovissimo gin.

Scopriamo i segreti di fred Jerbis con Federico Cremasco

Ciao Federico, cominciamo con l’idea da cui è nato Fred Jerbis: cosa ti ha spinto ad aprire l’azienda e a creare il tuo gin?

Fred Jerbis è nato un po’ per gioco e un po’ per la voglia di trasformare un interesse, una passione, in qualcosa che rappresentasse uno specchio di me. Il nome Fred Jerbis significa “Erbe di Fred” perché nasce tutto dalla coltivazione delle mie erbe e dalla collaborazione con altri piccoli coltivatori del territorio friulano.

Il passaggio dalla passione per le erbe a quella del gin ha rappresentato per me una specie di scommessa: già nel 2012/2013 avevo provato a fare un gin con le erbe della zona, ma in modo casalingo. Il bello el gin è proprio che ti permette di creare e sperimentare, però finora l’idea si era limitata a una soddisfazione personale e nulla più. Avevo appena aperto un bar e presto vidi come il gin cominciasse a farsi notare e quindi alla fine presi la decisione di farne uno mio. Sono un perfezionista e solo nel 2015, due anni dopo, è finalmente avvenuto il lancio di Fred Jerbis Gin. Nel frattempo, nel 2014, ho anche conosciuto Max, con il quale abbiamo lavorato anche alla grafica e alla comunicazione per il brand.

Federico Cremasco

A proposito del brand, sembra ci sia una numerologia dietro, giusto?

Anche in questo caso nasce un po’ per gioco, facendo ruotare tutto attorno al numero 7. Il primo Fred Jerbis porta il numero 43, che indica anche la gradazione e il numero delle botaniche. L’edizione limitata alla camomilla che abbiamo fatto di recente porta il numero 7 e così anche il nuovo gin invecchiato, distillato proprio con sette botaniche. In questo modo si ricollega tutto a questo numero che ci fa anche da portafortuna.

Qui al BCB abbiamo avuto l’occasione di assaggiare anche l’edizione limitata alla camomilla ed è davvero interessante, con queste intense note evidenti al naso e al palato. Raccontaci la storia di questo gin!

Diciamo che anche questa volta è nato per caso. L’anno scorso, nel 2017, ho trovato delle piante di camomilla cresciute spontaneamente in mezzo ai nostri terreni. Ho subito pensato di chiamare mia mamma, anche lei coinvolta nel progetto ed esperta di erbe, e insieme abbiamo deciso di provare a coltivare questa camomilla. Con il lotto che ne è risultato abbiamo fatto il gin perché ci sembrava lo spirito perfetto per sperimentare con questo fiore. L’edizione è limitata perché si tratta di una pianta stagionale/selvatica e non sappiamo se ne faremo altre in quanto quella che avevamo a disposizione è stata tutta utilizzata per il lotto.

Le prime bottiglie di Fred Jerbis 7 Gin Single Barrel

Fred Jerbis 7 Single Barrel invece come nasce?

Ci sono molteplici motivazioni dietro la nascita del gin invecchiato. Innanzitutto con Fred Jerbis ci siamo concentrati nella creazioni di prodotti per il cocktail Negroni, infatti la gamma principale comprende un gin, un bitter e un vermut. Per fare quest’ultimo è necessario il vino e in Friuli abbiamo il migliore vino bianco! L’azienda vinicola della zona che ci rifornisce di Verduzzo fa anche invecchiare alcuni vini in botte e mi ha fatto conoscere il loro bottaio, anch’esso friulano. Inoltre io stesso sono un appassionato di distillati invecchiati.

Dunque un anno fa ho cominciato a sperimentare diversi tipi di barrique nuove assieme al bottaio. Alla fine tra gelso, ciliegio, rovere e tutti gli altri, ho preferito il legno di acacia. Esso dona al gin una nota appena dolce e persistente, ma non pesante, che ben equilibra l’intensità del ginepro. Ideale anche perché volevo ottenere un gin che fosse da meditazione, ma anche ben miscelabile. Ho usato i clienti del mio locale come cavie e nel Gin Tonic è piaciuto molto, anche se è importante utilizzare l’acqua tonica giusta e di alta qualità.

Ora vorrei fare un Negroni invecchiato a partire dal gin…

La scelta di come produrre un gin è già di per sé complessa, in quanto esistono moltissime tecniche di distillazione e infinite botaniche tra cui scegliere. L’invecchiamento pone di fronte a un mondo ancora più complesso, con la scelta del tipo di legno, del tipo di barile (nuovo, usato e, se usato, per cosa), i tempi di invecchiamento eccetera. Una volta scelta la barrique come hai scelto invece le botaniche e la ricetta?

Beh, ho il mio ginepro certificato italiano e uso un alcol di cereali di origine biologica. Per quanto riguarda le erbe ho voluto che fossero solo sette perché il gin fosse più riconoscibile e ho scelto quelle più classiche come l’angelica, il coriandolo e l’iris.

Per quanto riguarda i tempi di invecchiamento essi sono variabili in quanto ho dovuto tenere conto del fatto che il legno della botte nuova rilascia sapori molto intensi, quindi il primo batch ha riposato sei mesi, mentre per il secondo il legno è già cambiato e probabilmente ci vorrà più tempo.

In ogni caso non si tratta di un invecchiamento troppo lungo poiché voglio che il gusto tradizionale del gin acquisisca un qualcosa grazie all’affinamento, voglio sperimentare per avere sempre il giusto equilibrio che rispecchi i sentori del gin pur avendo la sua particolarità data dall’invecchiamento.

Le botti di acacia di Fred Jerbis Gin 7 Single Barrel

Quali consigli ci dai per la miscelazione del Fred Jerbis 7 Single Barrel?

Sia al BCB sia durante un evento che abbiamo fatto qui a Berlino allo Stage Restaurant abbiamo fatto provare il gin miscelato nel Negroni ed è piaciuto moltissimo. Anche nel gin Tonic ha avuto successo. Adesso vorrei farlo provare nel Martini e in altri cocktail, ma solo in miscelazioni che non siano complicate perché rispettano meglio le particolarità del gin.

Ci sono altre novità che possiamo aspettarci a breve?

Al momento preferisco concentrarmi su quello che già ho, ma la sperimentazione non finisce mai. La ricchezza del territorio italiano e del Friuli con la sua grande biodiversità sono per me continua fonte di ispirazione. Creo continuamente cose nuove anche se molte vengono fatte in piccolo e non le distribuisco, per esempio ho fatto 25 bottiglie di gin al corniolo, ho creato uno sloe gin e un gin al sorbo. E’ il bello della sperimentazione e del fatto che non sai mai quando ti coglierà l’ispirazione. Per esempio durante un pranzo in famiglia in un ristorante mi sono imbattuto in una zona ricca di sorbo e ho deciso di raccoglierlo e fare dei test per vedere cosa ne usciva fuori… Quando vedo qualcosa di interessante raccolgo e provo!

Cocktail con Fred Jerbis

Grazie Federico, siamo davvero curiosi di provare i tuoi esperimenti! Intanto invitiamo i nostri lettori a provare Fred Jerbis 7 Single Barrel: i suoi sentori freschi, appena dolci e fruttati con leggere note di legno vi conquisteranno di certo! Enjoy and God Save the Gin!

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