Fred Jerbis 7 Single Barrel invece come nasce?
Ci sono molteplici motivazioni dietro la nascita del gin invecchiato. Innanzitutto con Fred Jerbis ci siamo concentrati nella creazioni di prodotti per il cocktail Negroni, infatti la gamma principale comprende un gin, un bitter e un vermut. Per fare quest’ultimo è necessario il vino e in Friuli abbiamo il migliore vino bianco! L’azienda vinicola della zona che ci rifornisce di Verduzzo fa anche invecchiare alcuni vini in botte e mi ha fatto conoscere il loro bottaio, anch’esso friulano. Inoltre io stesso sono un appassionato di distillati invecchiati.
Dunque un anno fa ho cominciato a sperimentare diversi tipi di barrique nuove assieme al bottaio. Alla fine tra gelso, ciliegio, rovere e tutti gli altri, ho preferito il legno di acacia. Esso dona al gin una nota appena dolce e persistente, ma non pesante, che ben equilibra l’intensità del ginepro. Ideale anche perché volevo ottenere un gin che fosse da meditazione, ma anche ben miscelabile. Ho usato i clienti del mio locale come cavie e nel Gin Tonic è piaciuto molto, anche se è importante utilizzare l’acqua tonica giusta e di alta qualità.
Ora vorrei fare un Negroni invecchiato a partire dal gin…
La scelta di come produrre un gin è già di per sé complessa, in quanto esistono moltissime tecniche di distillazione e infinite botaniche tra cui scegliere. L’invecchiamento pone di fronte a un mondo ancora più complesso, con la scelta del tipo di legno, del tipo di barile (nuovo, usato e, se usato, per cosa), i tempi di invecchiamento eccetera. Una volta scelta la barrique come hai scelto invece le botaniche e la ricetta?
Beh, ho il mio ginepro certificato italiano e uso un alcol di cereali di origine biologica. Per quanto riguarda le erbe ho voluto che fossero solo sette perché il gin fosse più riconoscibile e ho scelto quelle più classiche come l’angelica, il coriandolo e l’iris.
Per quanto riguarda i tempi di invecchiamento essi sono variabili in quanto ho dovuto tenere conto del fatto che il legno della botte nuova rilascia sapori molto intensi, quindi il primo batch ha riposato sei mesi, mentre per il secondo il legno è già cambiato e probabilmente ci vorrà più tempo.
In ogni caso non si tratta di un invecchiamento troppo lungo poiché voglio che il gusto tradizionale del gin acquisisca un qualcosa grazie all’affinamento, voglio sperimentare per avere sempre il giusto equilibrio che rispecchi i sentori del gin pur avendo la sua particolarità data dall’invecchiamento.