Non si parla mai, ovviamente, di gin italiano, ma di certo i testi stranieri confermano l’expertise italiana nella preparazione dei rosoli e la nostra liquoristica a base d’erbe era rinomata in Europa. Fra tutte le ottime erbe che il nostro territorio produceva non risaltavano di certo le bacche di ginepro, ma come abbiamo detto esistevano già distillati a base di ginepro prodotti in Italia, e ci sono prove del fatto che il ginepro toscano fosse già considerato tra i migliori, se non il migliore, al mondo.
Un altro testo interessante è “Il confetturiere piemontese” di Re Beltramo, pubblicato a Torino nel 1790. Qui troviamo una ricetta che costituisce a tutti gli effetti un proto gin: nove once di ginepro vengono frante e poste a macerare per due giorni in quattro pinte di acquavite di vino per poi essere distillate a fuoco lento ottenendo così un prodotto “trasparente come l’acqua”. Piccinino riporta poi altri testi che presentano ricette di spiriti di ginepro e rosoli di ginepro, i quali alla fine dei conti erano a tutti gli effetti gin come oggi li intendiamo.
Arriviamo alle fine dell’Ottocento, quando nasce ufficialmente la liquoristica moderna e i manuali cominciano a riportare ricette ben definite e regole produttive precise. I testi italiani riportano descrizione confuse ed erronee di quello che era il cosiddetto gin d’Olanda, mentre invece si trovano ricette di rosoli di ginepro che ricordano i compound moderni. Il passo importante avviene all’inizio del ‘900 perché ci sono prove del fatto che in Italia si è consapevoli dell’uso che in America si fa dei vermouth: questo prodotto italiano, infatti, viene miscelato nei cocktail con altri prodotti, soprattutto il gin. Arnaldo Strucchi nel 1906 consiglia ai produttori di creare anche gin perché il connubio è perfetto! L’unico problema è che i testi dell’inizio del XX secolo confermano che il gin in Italia non veniva considerato un prodotto per cui valesse la pena usare gli alambicchi, ma riguardava solo i liquoristi. Diverse ricette confermano che il gin italiano fosse principalmente un compound e che raramente le piante venivano messe a bagno direttamente nell’alcol.