A chiudere gli interventi, la meravigliosa Keli Rivers, Senior Brand Ambassador di Sipsmith, ha fatto chiarezza sulla storia e i miti dell’iconico cocktail Martini Cocktail. In un documento scritto viene nominato per la prima volta nel 1884 (The Modern Bartender’s Guide di O.H. Bryon) ed è presentato come un Manhattan col gin al posto del whisky (con curacoa e bitter oltre a gin e vermouth). In Applegreen’s Barkeeper Guide (1899) si ha un 50/50 di Plymouth Gin e vermouth, orange bitter e scorza di limone, ma il drink è chiamato Crisp Cocktail (ognuno sceglie il nome che preferisce nelle diverse varianti perché non è ancora una ricetta standardizzata… e i nomi sono davvero tanti!
Il Dirty Martini è nominato per la prima volta nel 1901 nel Waldorf-Astoria Bar Book. L’oliva compare poi, assieme alla scorza di limone, nella ricetta del Dry Martini Cocktail in American-Bar recettes des Boissons Anglaises et Américaine (Frank P. Newman, 1904). Il Gibson nasce invece a New York nel 1908, in un locale per soli uomini, il The Player’s Club, ma nello stesso anno anche The Bohemian Club di San Francisco si contende la patria del drink.
Nel 1907 entra in scena l’azienda Martini, che utilizza il cocktail per pubblicizzarsi grazie al serve “Gin & Martini” o “Gin & It” (50/50 vermouth italiano e gin nel cocktail glass senza ghiaccio).