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Ginposium 2023: di cosa si è parlato alla conferenza del gin? Parte 1: ginepro e sostenibilità

Vanessa Piromallo
June 22, 2023

La prima parte del nostro resoconto del Ginposium 2023: parliamo di scienza e di sostenibilità con i maggiori esperti

Il Ginposium è una delle più importanti conferenze a tema gin del mondo. Organizzato da The Gin Guild, vede protagonisti i maggiori esponenti a ogni titolo di questo settore, sia tra gli speaker sia tra gli spettatori. Questa è la prima parte del riassunto di quello di cui si è discusso durante l’edizione 2023, che si è tenuta il 9 giugno a Londra.

Ginposium 2023, Matthew Pauley (Foto: ilGin.it)

Il primo intervento della giornata è stato quello di Matthew Pauley, Assistant Professor of Distilling all’International Centre for Brewing and Distilling della Heriot-Watt University, che ha presentato i risultati di una ricerca promossa da The Gin Guild. La ricerca ha cercato di trovare un modo scientifico, basato sui dati, per prevedere la percezione umana del gin. Sono stati utilizzati 175 campioni di gin giudicati “juniper forward” dalle commissioni di una giuria. I campioni sono stati analizzati da macchinari propri dell’ambito medicale e i risultati sono stati elaborati utilizzando l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning così da elaborare quali gin avessero effettivamente le caratteristiche di complessità organolettica e di prevalenza del ginepro. La ricerca conclude che, con la raccolta di una maggiore quantità di dati che consentono di perfezionare l’algoritmo, potrebbe essere possibile non solo prevedere le performance di un gin, ma soprattutto fornire le basi per proteggere l’integrità del gin a livello legislativo.

Ginposium 2023, Sandrine Ricard (Foto: ilGin.it)

Ben tre interventi hanno avuto come focus la sostenibilità. Avrebbero dovuto essere quattro, ma l’intervento sul foraging sostenibile (la raccolta a mano delle botaniche che crescono selvatiche) non ha potuto svolgersi. Il primo intervento sull’argomento è stato dunque quello di Sandrine Ricard, Deputy Director di Pernod Ricard UK, che ha spiegato l’approccio sostenibile che l’azienda applica nel mondo e in particolare nel Regno Unito. Ovviamente un colosso come Pernod Ricard può muoversi in molte direzioni con grandi budget, ma la cosa importante è che ognuno, in base alle proprie dimensioni, possibilità e caratteristiche, faccia quello che è giusto per la propria azienda in questa direzione in quanto non solo si tratta di un investimento per il futuro del mondo ma anche per la propria attività poiché, secondo l’analisi di Sandrine, chi non avrà per nulla un approccio sostenibile, difficilmente riuscirà a mantenersi sul mercato.

Innanzitutto è importante capire che anche un’azienda grande come Pernod Ricard è legata alla terra e ai suoi frutti proprio come ogni altro produttore e quindi un approccio sostenibile è importante perché è la cosa giusta da fare, ce la si aspetta, dà un obiettivo ai brand e porta all’innovazione. Inoltre un approccio sostenibile non riguarda solamente l’ambiente, ma anche le persone che lavorano in un’azienda ed è per questo che le iniziative presentate da Sandrine vanno in entrambe le direzioni, la protezione delle risorse ambientali e la valorizzazione delle persone., consumatori compresi grzie alla campagne sul bere responsabilmente.

Ginposium 2023, sa sinistra: Sarah Miller e Rosie Milsom (Foto: ilGin.it)

Rosie Milsom, Global Head of NPD di ATOM Brands, e Sarah Miller, fondatrice di Gin-a-ding-ding, hanno esplorato più nello specifico le possibilità e i vantaggi dell’uso di packaging sostenibili. Ciò non vuol dire solamente utilizzare materiali riciclati e riciclabili, ma anche evitare materiali inutili di imballaggio (o crearli in modo tale che possano avere un secondo uso successivo, come le scatole che diventano mangiatoie per uccelli di Warner Edwards o le scatole-lanterna di Gin Mare) e ridurre il più possibile il peso del packaging e la distanza dalle fonti dove esso viene reperito, perché l’impatto dei trasporti è grandissimo nel calcolare la carbon-footprint di un brand. Tra gli esempi riportati dalle due esperte, molto interessanti sono le alternative al vetro, come per esempio le bottiglie in alluminio (leggerissime, molto resistenti, riutilizzabili e riciclabili) utilizzate da brand come Penrhos e Mallard Point. Una nota sull’uso di materiali riciclabili è che secondo loro tutto il lavoro non può essere delegato al consumatore e quindi sono preferibili packaging che non devono essere sezionati per gettarli correttamente.

Ginposium 2023, Nolan Kane (Foto: ilGin.it)

L’ultimo intervento sulla sostenibilità è stato quello di Nolan Kane, Head of Emerging Brands presso Verallia UK, che si è focalizzato su quello che e aziende produttrici di vetro possono fare per ridurre l’impatto ambientale. Chiaramente la prima attività è quella di ridurre il peso delle bottiglie e utilizzare il più possibile vetro riciclato, assieme ad attività che riducano gli sprechi e invitino al riutilizzo, instaurando così un circolo virtuoso di economia circolare. Fondamentale poi scegliere fornitori il meno distanti possibile e avvalersi delle nuove tecnologie atte a ridurre l’impatto ambientale.

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