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Il futuro della mixology secondo Diageo Reserve World Class

Vanessa Piromallo
December 17, 2018

Quale saranno i principali trend del 2019 per i bartender? Secondo Diageo Reserve World Class meno alcol, più Instagram, più eco-sostenibilità...

Il mondo è ormai nel pieno della cocktail revolution. Quasi un quarto degli americani beve cocktail durante le serate con gli amici (Nielsen CGA – On-premise consumer survey 2016), così come quasi un quinto dei consumatori nel Regno Unito (CGA Mixed Drinks Report 2018). Negli ultimi otto anni, la London Cocktail Week, il più grande festival del settore al mondo, è cresciuto di oltre quattro volte, fino a coinvolgere 230 bar e 30.000 amanti dei cocktail. Un rinascimento dei cocktail che pone nuova enfasi sulla qualità a discapito della quantità. I consumatori vogliono bere “meglio”, non necessariamente di più, e sono alla ricerca, oggi più che mai, di nuove esperienze, di sapori differenti e di bevande qualitativamente superiori.

La mixology che verrà

In questo contesto Diageo Reserve World Class, la gara di bartending internazionale istituita da Diageo, diventa un osservatorio privilegiato delle ultime tendenze grazie anche alla partecipazione di oltre 50 finalisti da tutto il mondo che portano sul palcoscenico della gara più aspirazionale del settore le loro esperienze e know-how. È proprio durante la finale di quest’anno svoltasi a Berlino che ha visto trionfare l’italiano Orlando Marzo, in forze al Lûmé di Melbourne, che la Diageo Global Cocktailian Lauren Mote ha ospitato una selezione dei migliori esperti del gusto a livello mondiale, fra cui la leggenda del cocktail Jeffrey Morgenthaler, il re del cocktail instagrammabili Elliott Clark (noto anche come Apartment Bartender), Claire Smith Warner, Head of New Brands presso Seedlip (il primo distillato analcolico al mondo) e il World Class Bartender of the Year 2012, Tim Phillips-Johansson, per parlare del futuro dei drink nel 2019.

Dall’incontro di questi guru della mixology sono emersi tre grandi trend per il 2019:

Tea Tonic

Cocktail LOW & NO

Potrà sembrare strano che un gruppo di entusiasti del cocktail elenchi i benefici dei drink low e no alcool, ma il 2019 ha in serbo un’esplosione di novità sulle nostre cocktail list preferite. Dal suo lancio, nel 2016, la popolarità della bevanda analcolica Seedlip ad esempio, è cresciuta considerevolmente, con varianti che oggi troviamo sui tavoli di oltre 100 ristoranti stellati Michelin e di molti tra i migliori bar del mondo. Le varianti analcoliche sono particolarmente apprezzate dai giovani consumatori. Il 46% di coloro che hanno meno di 35 anni ordinano un mocktail, mentre tra gli over 35 la percentuale scende al 16%.

Tutto sta nella volontà di scegliere, poter disporre del drink adatto per ogni occasione, senza rinunciare al gusto. Brand, mixologist e barman ribadiscono da decenni che il sapore è la chiave di tutto, e le varianti low-proof consentono ai consumatori di apprezzare il gusto della bevanda mantenendo entro i limiti l’assunzione di alcool. Grazie alla crescita continua dei trend legati al benessere, nel 2019 assisteremo a un’impennata dei cocktail low alcool, con un numero sempre maggiore di brand e barman pronti a coglierne le possibilità creative.

Cocktail: TEA TONIC

Una magnifica combinazione di sapori, ispirata al celebre “coffee tonic”. Questo cocktail zero-proof coniuga tè nero, Seedlip Spice 94, la dolcezza di uno sciroppo d’acero di alta qualità e l’acqua tonica:

  • 30 ml tè nero infuso a freddo**
  • 60 ml Seedlip Spice 94
  • 22 ml sciroppo d’acero di alta qualità
  • 90 ml acqua tonica Fever Tree

Duchess of Ayrshire – credit: @MadeInCocktails

#MyCocktail

 La cultura dei cocktail si è diffusa in tutto il pianeta e oggi qualsiasi mixologist degno di questo nome sa comporre in men che non si dica una molteplicità di cocktail complicatissimi. Come fare, allora, per rendere i propri cocktail popolari?  In molti ricorrono ai social network, dove una nuova generazione di “drinkstagrammers” è nata, portando nuova linfa e diversità nella preparazione dei cocktail, raggiungendo un pubblico che probabilmente non avrebbe mai potuto essere coinvolto, né avrebbe pensato di farlo.

Nel 2019, l’esperienza del cocktail andrà ben oltre il semplice sapore e l’aspetto dei drink avrà un’importanza pari a quella del gusto. Secondo un recente sondaggio, il riconoscimento delle bevande sui social media riveste un ruolo fondamentale nelle scelte legate al bere dei giovani consumatori. Per questo motivo brand e barman continueranno a sperimentare, adottando le nuove tecnologie digitali, come la realtà aumentata e virtuale, per spingere i loro cocktail, e la loro popolarità online, ad un livello completamente nuovo.

Cocktail:  DUCHESS OF AYRSHIRE

Complessa rivisitazione del classico Johnnie Walker Highball, Duchess of Ayrshire rende omaggio alla regione natale della famiglia Walker e gettò le basi di quel che oggi è l’eredità del brand Johnnie Walker.

  • 45 ml whisky Johnnie Walker Black Label Blended
  • 15 ml liquore di albicocca premium
  • 15 ml sherry Amontillado
  • 2 ml bitter al cioccolato malgascio
  • Top: 90 ml ginger beer
  • Top: 90 ml soda

Cavendish Cocktail

SULL’ONDA DELLA SOSTENIBILITÀ

Nell’ultimo anno “sostenibilità” ha significato per il mondo della mixology fare a meno delle cannucce di plastica e moderazione nell’uso dei tovaglioli di carta; quest’anno i barman alzeranno l’asticella ulteriormente per cavalcare il trend. L’intero settore è scosso da un movimento antispreco – e non sono soli. I consumatori, infatti, sono sempre più attenti alle proprie responsabilità sociali e, secondo un sondaggio, il 73% dei millennial si è detto disposto a spendere di più per un prodotto se realizzato da un brand sostenibile (Neilsen Global Corporate Sustainability Report  2015).

Nel 2019 le migliori società e i bar più rinomati si porranno nuove sfide finalizzate alla riduzione dei rifiuti, dando la precedenza ai fornitori locali, ottenendo il massimo dagli scarti trasformando prodotti che erano destinati allo spreco in cocktail innovativi ed ecologici.

Emily Wheldon, Global Head di World Class, ha però specificato: “I drink possono anche avere un aspetto mozzafiato, un basso contenuto di alcool o essere a impatto zero, ma se il sapore non è eccellente, la gente non li acquisterà. Ecco perché tutti i nostri brand Reserve, come rum Zacapa, Tanqueray No. TEN, Bulleit e Talisker, lavorano a stretto contatto coi barman per creare drink all’altezza delle loro esigenze. Siamo entusiasti di lavorare insieme ai migliori talenti di un’attività che sta vedendo questi nuovi trend prendere forma”.

Cocktail: CAVENDISH COFFEE

L’unione di vodka Ketel One, caffè espresso infuso a freddo e banana Cavendish. Si tratta di un’elegante rivisitazione del classico Ketel Espresso, miscelato con vermut rosso di alta qualità e bitter sudamericani Moondog.

  • 45 ml vodka Ketel One (produzione familiare, selezionata fra le migliori)
  • 15 ml vermut rosso Belsazar (senza zuccheri aggiunti, solo vini tedeschi dolci)
  • 15 ml liquore alla banana premium (versione homemade fatta utilizzando una base di Ketel One unendo miele, vodka e acqua, realizzato sous vide con banane mature riciclate in infusione)
  • 60 ml caffè infuso a freddo (caffè locale utilizzato per sciroppi, liquori e come fertilizzante dopo l’infusione a freddo. Senza spreco di calore né di energia.)
  • 2 ml amari sudamericani Moondog (con alcol di frutta riciclata)

Per ricette, video e anticipazioni sulle ultime tendenze è possibile consultare il sito makeitworldclass.com o il profilo Instagram WORLD CLASS.

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