Infinity Bottle: cosa è e come crearsela

Una Infinity Bottle non è altro che una bottiglia che man mano viene riempita con resti di diverse bottiglie di uno stesso distillato. Comunemente viene fatto con il whisky, ma si può fare con qualunque alcolico. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato dai colleghi che sono in giuria con me in alcune gare internazionali, proprio perché accumuliamo grandi quantità di piccole bottigliette di campioncini anonimi e, una volta assaggiati e giudicati, ne avanza sempre un poco, non abbastanza per preparare un drink, ma sommando tutti i campioni diventa una grande quantità di gin, vodka e liquori premium che è un peccato buttare. Così in tanti hanno cominciato a riunirli in un’unica bottiglia per vedere cosa ne usciva fuori.

Io, senza sapere di questa usanza, lo facevo ma utilizzando gli avanzi dei gin migliori per cucinare, infatti pollo e pesce marinati nel gin sono ottimi e ci sono anche moltissimi dolci che acquisiscono un tocco in più con un goccio di gin. Ho poi scoperto che invece queste cosiddette Infinity Bottle create per provare cocktail insoliti senza sprecare gli ultimi gocci delle bottiglie è oggi quasi una moda e che alcune persone lo fanno da molto tempo. Il nome deriva dal fatto che, aggiungendo sempre qualcosa, la durata della mistura è potenzialmente infinita.

Ovviamente anche il sapore cambia continuamente, a volte nel bene e a volte nel male. Diventa un’occasione per offrire qualcosa senza dover spiegare cosa sia, per farsi due risate, ma anche per riutilizzare le bottiglie troppo belle per essere gettate via, oltre a un modo per ridurre sprechi.

Alcuni esperti, soprattutto di whisky, cercano di correggere il blend, usano del metodo, ma nella maggior parte dei casi l’Infinity Bottle è creata in modo del tutto casuale. L’unica costante è l’uso della stessa tipologia di distillato: gin classico, whisky, cognac, rum, spiced rum etc, ma anche agave, baijiu etc. C’è chi tiene nota di quello che è finito nella bottiglia e chi nemmeno sa cosa è stato versato (per esempio, con i campioni anonimi della competizioni, non hai modo di sapere di cosa si tratti, conosci solo il profilo aromatico che hai assaggiato.

Ero curiosa di raccontare a voi lettori dell’Infinity Bottle perché devo ammettere che prima di farmi prendere dalla cosa ne ero rimasta vagamente scandalizzata. Ora dunque mi chiedo se tra voi ci siano altri che hanno almeno una Infinity Bottle e, se sì, qual è il vostro approccio a questa pratica. Commentate e scriveteci!