Una portavoce di Drizly ha commentato: “Oggi i consumatori possono scegliere tra un’offerta più ampia di prodotti di alta qualità che hanno lo stesso sapore di birre, vini e distillati tradizionali, ma senza alcol. L’innovazione di prodotto sia tra i player già esistenti sia tra i nuovi sul mercato aiuta a far crescere la categoria.”
Il maggiore problema della categoria è l’alto costo dei distillati analcolici, talvolta maggiore della loro versione alcolica. I consumatori che accettano di pagare di più per un analcolico sono quelli che capiscono quanto sia più difficile creare un buon prodotto di questo tipo. Infatti, anche se l’acqua costa meno dell’alcol, questa non è altrettanto efficiente nell’estrarre e conservare i sapori, di conseguenza durante la distillazione viene comunque utilizzato l’alcol e quantità molto maggiori di botaniche per poter ottenere un sapore intenso.
I produttori e i rivenditori non stanno investendo solo in questa direzione, però, poiché in molti scommettono che a crescere saranno anche i prodotti con CBD e con cannabis. Questi sicuramente riscuotono una certa popolarità anche nel nostro paese, nonostante le difficoltà che talvolta si incontrano nella produzione per via di una mancanza di linee guida perfettamente chiare sull’uso di queste sostanze negli alcolici e sulle modalità con cui possono essere proposti al pubblico.
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