Il programma del Spirits Promotion Project prevede una serie di seminari virtuali finalizzati a convincere i bartender e i mixologist statunitensi a proporre i distillati italiani ai propri clienti. Gli eventi sono anche volti a educare gli addetti del settore per un ottimale utilizzo dei prodotti italiani come amari, vermouth, grappe e limoncelli. Ulteriori eventi, anche in presenza, organizzati in collaborazione con la United States Bartenders’ Guild, si terranno durante le manifestazioni Bar Convent Brooklyn e Tales of the Cocktail.
La Italian Trade Organisation ha anche creato un ricettario rivolto ai consumatori con una guida all’uso dei distillati e dei liquori italiani. Ted Carducci del Gruppo Montenegro ha sottolineato quanto sia fondamentale coinvolgere chi lavora nei bar per educare i consumatori; ha spiegato che gli studenti più attenti e appassionati sono proprio i bartender e “quando le storie vengono raccontate, i processi produttivi spiegati e infine un distillate viene assaggiato liscio o in un cocktail, il cliente ricorderà lo zelo con cui il bartender ha presentato queste informazioni.”
Questa iniziativa è particolarmente importante perché il calo del turismo ha colpito l’Italia molto duramente e si è stimata una perdita nel 2020 di circa 144 miliardi di dollari. Inoltre le esportazioni dei distillati italiani hanno sofferto anche dalla guerra tra Stati Uniti, Europa e Regno Unito che non sempre hanno raggiunto adeguati accordi per le tariffe doganali di questa categoria merceologica. Sicuramente i prodotti italiani continuano ad essere molto apprezzati nel mondo e siamo fiduciosi che nel futuro questa critica situazione possa migliorare, ma riteniamo sia fondamentale, soprattutto per i piccoli produttori, fare rete e associarsi per diventare più forti tutti assieme.