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Tomatini: da ispirazione mediterranea a fenomeno globale della mixology

Vanessa Piromallo
December 4, 2025

Da un giardino di casa a un palcoscenico internazionale, il Tomatini dimostra che nella mixology l’ingrediente più potente è l’identità

A 15 anni dalla sua creazione, il Tomatini si è guadagnato un posto d’onore tra i grandi classici contemporanei della mixology. Nato a Dubai nel 2010 all’interno del ristorante La Petite Maison, oggi è il simbolo liquido dell’intero gruppo LPM, presente in dieci città del mondo e pronto a festeggiare il 12 novembre la seconda edizione del Tomatini Day, in collaborazione con Ketel One Vodka.

Un’icona moderna, nata da un giardino

A firmarlo è Jimmy Barrat, volto noto della scena bartending internazionale (World Class UAE Champion 2011, runner-up globale 2012). Il Tomatini nasce da un’idea semplice quanto audace: tradurre in un cocktail i sapori della sua infanzia sulla Costa Azzurra — pomodori coeur de boeuf, aceto balsamico, sale e pepe — e servirli in una coppa Martini.

La ricetta attuale prevede Ketel One Vodka, pomodorini Campari pestati freschi, aceto balsamico bianco invecchiato tre anni, un tocco di sciroppo semplice e una spolverata di sale e pepe. Il tutto guarnito con un pomodorino ciliegino intinto in sale e pepe e una scenografica macinata di pepe nero dal gigantesco macinapepe firmato LPM.

Un drink che ha ispirato un movimento

Descritta dalla consulente di ospitalità di lusso Anna Sebastian come una “Bloody Mary leggera e soffice in un bicchiere da Martini”, questa creazione ha contribuito a dare forma al movimento dei cocktail salati su scala globale, anticipando e ispirando una nuova estetica del gusto nei bar di tutto il mondo.

Tibor Krascsenics, global bar manager di LPM, sottolinea come il Tomatini rappresenti oggi l’identità stessa del gruppo: “Da Dubai a Londra fino a Miami, è il nostro biglietto da visita. I bartender ne vanno fieri, perché è riconoscibile all’istante e incarna la creatività e la coerenza che i nostri ospiti si aspettano”.

Numeri da capogiro

Dal 2023, le vendite del Tomatini nei vari locali LPM sono cresciute di oltre il 35%. Solo nel Tomatini Day inaugurale del 2024, LPM Dubai ha servito 820 Tomatini, mentre il totale globale ha sfiorato le 78.000 unità in un anno.

Numeri che giustificano ampiamente la decisione di replicare l’evento anche nel 2025. La seconda edizione coinvolgerà nuovamente tutte le sedi del gruppo — da Londra a Las Vegas, da Riyadh a Mykonos — con una settimana di celebrazioni immersive, culminando il 12 novembre con un Tomatini (o la versione analcolica TomatiNo) offerto a tutti gli ospiti del ristorante londinese.

Il ruolo di Ketel One

Fondamentale nella riuscita del cocktail è stata la scelta della vodka: Ketel One, con il suo profilo pulito, il finale lungo e l’eleganza olfattiva, ha rappresentato la base perfetta per esaltare le note fresche e sapide del drink.

Bob Nolet, undicesima generazione della famiglia olandese che produce Ketel One, ha dichiarato: “Il Tomatini è il tipo di cocktail che rende speciale la collaborazione tra brand e bartender. È intelligente, accessibile, e lascia il segno. Vederlo diventare un’icona della mixology moderna è motivo di grande orgoglio.”

Oltre il bicchiere

Più che un cocktail, il Tomatini è diventato un’esperienza, una firma di stile e un modello replicabile — paragonabile, per impatto culturale, al Picante di Soho House. Un esempio perfetto di come un’idea personale possa trasformarsi in un linguaggio universale, capace di parlare a una clientela globale senza mai perdere le sue radici.

E ora, con nuovi locali in arrivo in Kuwait e Marbella, e l’espansione prevista alle Maldive nel 2027, la traiettoria del Tomatini non accenna a rallentare.

 

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