A 15 anni dalla sua creazione, il Tomatini si è guadagnato un posto d’onore tra i grandi classici contemporanei della mixology. Nato a Dubai nel 2010 all’interno del ristorante La Petite Maison, oggi è il simbolo liquido dell’intero gruppo LPM, presente in dieci città del mondo e pronto a festeggiare il 12 novembre la seconda edizione del Tomatini Day, in collaborazione con Ketel One Vodka.
Un’icona moderna, nata da un giardino
A firmarlo è Jimmy Barrat, volto noto della scena bartending internazionale (World Class UAE Champion 2011, runner-up globale 2012). Il Tomatini nasce da un’idea semplice quanto audace: tradurre in un cocktail i sapori della sua infanzia sulla Costa Azzurra — pomodori coeur de boeuf, aceto balsamico, sale e pepe — e servirli in una coppa Martini.
La ricetta attuale prevede Ketel One Vodka, pomodorini Campari pestati freschi, aceto balsamico bianco invecchiato tre anni, un tocco di sciroppo semplice e una spolverata di sale e pepe. Il tutto guarnito con un pomodorino ciliegino intinto in sale e pepe e una scenografica macinata di pepe nero dal gigantesco macinapepe firmato LPM.
Un drink che ha ispirato un movimento
Descritta dalla consulente di ospitalità di lusso Anna Sebastian come una “Bloody Mary leggera e soffice in un bicchiere da Martini”, questa creazione ha contribuito a dare forma al movimento dei cocktail salati su scala globale, anticipando e ispirando una nuova estetica del gusto nei bar di tutto il mondo.
Tibor Krascsenics, global bar manager di LPM, sottolinea come il Tomatini rappresenti oggi l’identità stessa del gruppo: “Da Dubai a Londra fino a Miami, è il nostro biglietto da visita. I bartender ne vanno fieri, perché è riconoscibile all’istante e incarna la creatività e la coerenza che i nostri ospiti si aspettano”.









