La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che le bevande senza alcol non possono essere chiamate “gin”, neanche se l’etichetta riporta in modo chiaro la dicitura “analcolico”. La decisione, pubblicata il 13 novembre, arriva dopo una disputa tra l’associazione tedesca per la concorrenza Verband Sozialer Wettbewerb e l’azienda PB Vi Goods, produttrice del “Virgin Gin Alkoholfrei”.
La causa è nata in Germania, dove l’associazione ha contestato il nome del prodotto sostenendo che viola la normativa europea. Secondo le regole UE, infatti, il gin deve avere una gradazione alcolica minima del 37,5% vol. Un requisito che le versioni zero alcol non possono soddisfare. Il tribunale tedesco ha quindi chiesto chiarimenti alla Corte europea.
La risposta è stata netta. Per i giudici del Lussemburgo esiste un “divieto chiaro” nell’uso del termine “gin” per bevande che non contengono alcol. Specificare che si tratta di un prodotto “non alcolico” non cambia la sostanza. La Corte ha però precisato che i prodotti interessati potranno continuare a essere venduti, a patto di rinunciare alla parola incriminata.










