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I trend del 2020 secondo gli esperti del mondo del bar

Vanessa Piromallo
January 10, 2020

Cannabis e CBD, Gin e whisky, cocktail già pronti e low alcohol, revival dei drink anni ‘70 e ‘80 e tante altre tendenze caratterizzeranno il 2020 secondo gli esperti

E’ cominciato il nuovo anno e gli esperti del mondo del bartending di ogni parte del globo si sono guardati attorno per cercare di capire quali saranno i trend che caratterizzano il 2020. Abbiamo raccolto le previsioni più condivise e vi abbiamo aggiunto le nostre considerazioni, sicuri di un altro anno in cui il gin sarà in prima linea fra i distillati più apprezzati da addetti al settore e consumatori. Alcune delle tendenze individuate sono un proseguimento di quanto visto nel 2019, altre potrebbero costituire la vera e propria novità dell’anno.

Anno nuovo… bar nuovo!

Sono due i trend su cui tutti concordano, a partire dalla Difford’s Guide passando per The Drink Business, Liquor.com e altre fonti. La prima è una tendenza che abbiamo iniziato a vedere l’anno appena passato ed è quella del consumo di cocktail e bevande senza alcol o poco alcolici. Su questa scia vediamo anche un aumento dell’uso delle bevande frizzanti, ormai non solo legate al Gin Tonic, infatti in tanti scommettono su un’ulteriore crescita delle vendite a livello globale di sodati da bere soli o in miscelazione. Per quel che riguarda invece quelle bevande che vogliono imitare i distillati, in particolare il gin, ma che sono analcoliche, Simon Difford avverte di prestare attenzione, perché la maggior parte costa quanto un reale distillato, eppure il gusto non è affatto quello promesso. A proposito di sodati, segnaliamo che Fever Tree ha sorpassato Schweppes come brand più venduto al mondo nel 2019. Secondo Simon Difford e altri anche i “pre-batched cocktails”, cioè i drink già pronti continueranno a crescere quest’anno e si imporranno nel mondo del bartending, anche se noi per l’Italia lo vediamo come un fenomeno ancora poco diffuso, che va incontro alla diffidenza dei consumatori.

Nogroni, pre-batched cocktail analcolico (due in uno!)

La seconda è una tendenza completamente nuova, ma su cui tutti concordano: il 2020 sarà l’anno della riscoperta dei dark spirits come il rum, ma soprattutto del whisky. A rafforzare questa ipotesi è il fatto che, secondo il report appena rilasciato di Drink International, il cocktail più venduto nel 2019 è l’Old Fashioned. Segue il nostro caro Negroni, il Daiquiri al terzo posto e il Dry Martini al quarto, ci sono poi Whisky Sour ed Espresso Martini e – grande conquista per l’Italia considerando che parliamo di una classifica mondiale – al decimo posto troviamo l’Aperol Spritz.

Questa riscoperta dei dark spirits non metterà però in ombra il re dei white spirits, cioè il gin! Secondo Drinks International infatti il gin è ancora il distillato più venduto al mondo, seguito da rum, American whisky, vodka al quarto posto e poi tequila. Come ci ha raccontato The Gin Lady Tanqueray è stato quello più venduto, mentre il più apprezzato dai bartender è il Monkey 47. Interessante vedere che tra i più scelti ci sono due gin giapponesi, Roku e Ki No Bi, ma anche un gin australiano, Four Pillars, infatti in entrambi i paesi il fervore per la produzione del gin sta avendo grande risonanza internazionale. Noi stiamo lavorando perché anche l’Italia si prenda il suo spazio più che meritato e non vediamo l’ora che anche qualche nome del nostro paese entri nella classifica.

Cocktail fruttato con Tanqueray Gin

Secondo Liquor.com e altre fonti – e non possiamo che concordare – a trainare la crescita continua del mercato del gin continueranno a essere, come nel 2019, i “flavoured gins”, cioè quelli aromatizzati, in grado attirare anche i consumatori non avvezzi a questo distillato. Per quanto riguarda la categoria dell’aromatizzazione, anche The Difford’s Guide prevede una crescita dei “Botanical Spirits”, cioè distillati di vario tipo con aromatizzazioni particolari, non necessariamente classificabili come gin. Anche noi abbiamo notato un interesse da parte degli esperti internazionali in questo tipo di prodotto, che riserva decisamente sorprese interessanti. A portare avanti la categoria sono principalmente i produttori di vodka, che cercano di recuperare terreno sul gin che l’ha spodestata all’interno dei mercati globali.

Tutti scommettono che tra le aromatizzazioni con cui vedremo sperimentare sempre di più sia a livello di distillati sia come ingredienti nei cocktail ci saranno Cannabis e CBD. L’unico rallentamento in questa tendenza che altrimenti avrebbe ancor di più travolto anche il 2019 è la confusione legislativa che caratterizza la maggior parte dei paesi. Per quanto riguarda gli altri aromi che spopoleranno nel 2020 troviamo diverse ipotesi non sempre del tutto condivise: Difford scommette sul cocco, mentre The Spirits Business scommette sul , che verrà utilizzato anche in sciroppi e infusioni home-made nei cocktail, e nei cocktail “sour”, in particolare su questo punto la rivista prevede una ricerca da parte dei bartender di alternative a lime e limone per il gusto acido, ipotizzando una diffusione di preparati anche fatti in casa, di concentrati citrici, shrubs con l’aceto e soprattutto il ritorno dei cordiali, molto apprezzati da Alex Kratena.

La linea di flavoured gins di Whitley Neill

Dall’Italia conquista il mondo anche l’amaro, utilizzato però anche come ingrediente per i cocktail. Difford e altri infatti sono convinti che bitter e amari saranno tra i protagonisti di questo 2020. Concludiamo quindi con le ultime previsioni per quel che riguarda i cocktail: secondo The Spirit Business vedremo un ritorno massiccio all’uso dell’high ball, per il gin Tonic e per tanti altri long drink. Questa idea non discorda con l’idea di Simon Difford per cui quest’anno vivremo un revival dei grandi classici degli anni ‘70 e ‘80, soprattutto di quei drink con nomi che si rifanno alla sessualità come il Sex on the Beach, il Slow Screw Up Against the Wall e il Screaming Orgasm Between the Sheets. Ipotizza inoltre che i drink più venduti apprezzati dai consumatori saranno il fruttato French Martini, l’instagrammabile Gin Basil Smash e il Cantaritos, a base di tequila e succhi di frutta. Da non sottovalutare anche la nuova tendenza da parte dei consumatori a prepararsi sempre più spesso i drink a casa, allestendosi anche piccoli angoli bar proprio come si faceva un tempo. Se volete creare il vostro angolo gin in casa approfittate di GinShop!

In tutto questo c’è una certezza condivisa: l’attenzione ad ambiente ed ecologia sarà la parola d’ordine del 2020 a ogni livello del settore. Coinvolgerà produttori, distributori, bartender e consumatori perché la salvaguardia del pianeta, a prescindere da Greta, è un argomento che sta a cuore alla maggior parte delle persone in tutto il mondo. Abbiamo visto quanto aumentata questa sensibilità nel 2019 e sicuramente nel 2020 sarà uno dei principali focus.

espresso martini

Espresso Martini

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