Ciao Francesco, come nasce Boigin Saffron?
A mio avviso Boigin Saffron è tra i prodotti che dimostrano la genialità di Elio Carta. L’idea e parte della ricetta sono farina del mio sacco, ma è lui che ha perfezionato il bilanciamento a livello produttivo.
L’idea è nata grazie a una serie di avvenimenti. Il primo è un assaggio di un gin allo zafferano in un bar di Londra. Come la madeleine di Proust il profumo mi ha riportato all’infanzia, in quanto lo zafferano rappresenta un elemento identitario per noi sardi, che lo utilizziamo in un dolce tipico. Pensa che in alcune zone dell’isola molti lo avevano in casa e lo utilizzavano senza sapere quale patrimonio prezioso si trovassero per le mani, infatti un rimedio sardo e casalingo contro il mal di gola è mele bollite e zafferano. Il secondo avvenimento è un evento a cui ho partecipato per lavoro in Marmilla, nel centro-sud della Sardegna. L’hotel in cui alloggiavo coi colleghi si trova a Turri, patria della zafferano DOP e, poiché vivo di curiosità, ho convinto un gruppetto a venire con me a dare un’occhiata. Non abbiamo trovato nemmeno un fiore solitario, ma ci siamo imbattuti in una piccola azienda con 250mq di piantagione. Le produzioni infatti avvengono solo in piccole zone con terreno particolari, molto secco e con un forte drenaggio. Assaggiando le preparazioni di questa azienda mi è tornato in mente il gin che avevo provato a Londra e così mi è venuta l’idea di proporre a Elio Carta di fare un gin allo zafferano.
Ho comprato alcune bustine, poi ho incontrato Elio, ho preso un bicchiere, ci ho versato Giniu Gin e vi ho buttato dentro un’intera bustina di zafferano, e crepi l’avarizia! E’ stato molto divertente costringere Elio ad assaggiarlo, non sembrava affatto convinto e invece… lo ha trovato buonissimo e ha subito cominciato a pensare a come modificare la ricetta per ottenere un risultato pazzesco!