Il ragionamento dietro la nascita di Bols Genever 21 è chiaro già dalla bottiglia. La forma che riproduce i contenitori di terracotta utilizzati un tempo per il genever, ma un design trasparente e moderno nella grafica. Ciò non è un caso, ma il frutto del lavoro congiunto di Casper Reinders, molto famoso in Olanda nel mondo dei club e dei locali, e del noto designer Vincent van de Waal, la cui mano è quello rappresentata sulla bottiglia stessa. Reinders ha collaborato anche con il master distiller di Bols per lo sviluppo della ricetta stessa. Bols Genever 21, infatti, presenta note meno forti di malto rispetto ai genever tradizionali, bilanciate da note floreali note floreali, e sul finale è molto morbido, per un risultato finale che è decisamente facile da bere e da apprezzare.
Una parte decisamente importante sviluppata da Bols per avvicinare i bartender al loro prodotto riguarda il suo utilizzo in mixology. Il genever, infatti, può essere bevuto da solo, ma si adatta benissimo anche alla miscelazione e quindi Bols ha proposto una serie di versioni moderne di bevute di un tempo, che piacessero ai bartender da proporre nei propri locali e che piacessero al pubblico dei giovani. Un esempio è la versione contemporanea del Kopstootje di cui parlavo prima: gli Slurpers proposti da Bols sono i classici shot di genever serviti nei tradizionali bicchierini a tulipano, ma con l’aggiunta di diverse aromatizzazioni, così da trasformare il classico genever da sorseggiare in un piccolo cocktail, sempre serviti accompagnati dalla pinta di birra chiara. Da qui Bols ha poi proposto una serie di esperienze di degustazione di Slurpers per la singola persone, per le coppie, per i gruppi di amici e per eventi più ampi; divertimento assicurato!