Recensioni

I cocktail della settimana: 2 twist d'autore sul Negroni

Vanessa Piromallo
March 15, 2021

Due grandi bartender hanno creato due originali twist sul Negroni con base VII Hills Italian Dry Gin: ecco le ricette

NEGRONI NO-AGE

Bartender: Christian Costantino, head bartender del Marina Del Nettuno Lounge Bar di Messina

Ingredienti:

  • 30 ml Seven Hills Italian Dry Gin
  • 30 ml bitter
  • 30 ml sweet vermouth
  • 20 ml tè infuso al limone e citronella
  • 1 tea spoon miele alla curcuma
  • 4 parti di un gambo di sedano

Bicchiere: coppa
Garnish: slice di sedano

Preparazione: Versare in una boccia, in ordine: un cucchiaino di miele alla curcuma, il tè al limone e citronella, il Seven Hills Gin, il bitter, lo sweet vermouth e il sedano. Far sciogliere il miele, mescolando bene gli ingredienti. Chiudere ermeticamente la boccia e lasciare riposare tutto per un’ora minimo, a seconda di quanto si voglia più o meno intenso il profumo di sedano. Prima di bere, togliere le parti del gambo di sedano, che può essere mangiato a parte o asciugato ed essiccato, per farne una polvere. Mescolare con del ghiaccio e filtrare in una coppa precedentemente raffreddata. Decorare con slice di sedano.

NEGRONI NO-AGE di Christian Costantino

Il Drink:

Lo scrittore e drammaturgo George Bernard Shaw diceva che “Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare“. Il cocktail Negroni, di per sé, di illegale o immorale ai giorni nostri ha ben poco, ma siamo costretti ad alzare le mani, guardandone l’apporto calorico, con quel sorrisetto un po’ beffardo che si riflette sul bicchiere. Potremmo comunque raccontare timidamente, con gli occhi lucidi di chi internamente non vuol rinunciare alle giuste e piccole gioie della vita, che anche il Negroni, Grande Amicone da aperitivo, potrebbe fare bene! Nasce così il Negroni “No-Age“! Pronto ad abbracciarci calorosamente, ritardando il nostro invecchiamento. Gli ingredienti del più classico Negroni: tre parti uguali di Seven Hills Gin – il gin italiano che si presta alla perfezione per il grande classico del Conte – vermouth e bitter, con qualche effetto benefico in più, quindi, non solo sull’umore. Una gradazione alcolica leggermente minore, per via del tè che ne aumenta la diluizione, mantenendone ed esaltandone però carattere e gusto. Essendo un antiossidante, il tè contrasta l’invecchiamento cellulare e protegge dall’attacco dei radicali liberi, tra i principali responsabili dell’invecchiamento. La citronella ha proprietà antinfiammatorie, analgesiche, sedative e antisettiche. Il limone favorisce la disintossicazione dalle sostanze di scarto che accelerano l’invecchiamento. Con il miele alla curcuma, le proprietà calmanti, antibatteriche e antisettiche del miele, si mischiano a quelle antinfiammatorie e antiossidanti della curcuma. Il sedano, ricco di vitamine B, C ed E, ferro, calcio, potassio e beta-carotene, protegge la pelle dall’invecchiamento dovuto ai raggi solari.

Christian Costantino

NEGRONI ROOTS

Bartender: Nicola Ruggiero, proprietario del ‘Katiuscia – Cocktail e altri rimedi’ di Giovinazzo (Bari)

Ingredienti:

  • 3 cl Seven Hills Italian Dry Gin
  • 3 cl Vermouth Del Professore
  • 2 cl bitter bianco
  • 1,5 cl Amaro Snake Oil
  • Aria di caffè di cicoria homemade

Bicchiere: tumbler

Preparazione: Per realizzare l’aria di caffe di cicoria homemade, utilizzare un mixer a immersione e della lecitina di soia. Quindi, con la tecnica dello stir & strain, versare in un mixing glass tutti gli ingredienti – tranne l’aria di caffè di cicoria e mescolare con del ghiaccio, fin quando il tutto si è raffreddato. Versare il composto in un tumbler alto, con un unico pezzo di ghiaccio rettangolare della dimensione del bicchiere e adagiare l’aria sul drink.

NEGRONI ROOTS di Nicola Ruggiero (Photo by Alessandro Bruno)

Il Drink:

Il Negroni Roots di Nicola Ruggiero è un twist sul cocktail italiano più famoso nel mondo. Qui è declinato con protagonista assoluto il Seven Hills Italian Dry Gin, gin italiano che, grazie al suo carattere aromatico e fruttato risulta ingrediente ideale per il Negroni e i suoi sentori di camomilla romana e la freschezza del sedano, si legano perfettamente all’aria di caffè di cicoria. Il drink trae ispirazione dalla domanda se possa esistere o meno un alimento che rende invisibili. Nelle credenze popolari del Nord Europa, la cicoria era considerata una pianta magica, attraverso la quale si poteva arrivare al piacere dell’amore, a spezzare incantesimi, a diventare invulnerabili e anche invisibili! A Roma furono i medici Galeno e Plinio i primi a lodarne la pianta: il primo definendola ‘amica del fegato’, il secondo attribuendole preziose virtù rinfrescanti. Per ottenere questi effetti era però necessario dissotterrare la radice nel giorno di San Pietro e Paolo, avvalendosi di un pezzo d’oro o delle corna di un cervo. Fin dal Seicento la cicoria fu impiegata come surrogato del caffè e si diffuse anche grazie a Napoleone, quando vietò le importazioni di prodotti provenienti dall’Inghilterra e dalle sue colonie. Nella metà del Novecento era utilizzata in gastronomia – nelle minestre; in cosmesi – nelle maschere purificanti e in fitoterapia – nelle tisane digestive. I suoi fiori hanno la caratteristica di aprirsi al mattino sempre alla stessa ora e di chiudersi nella seconda parte del pomeriggio. Per questo, in alcune zone delle Alpi, la cicoria viene chiamata ‘orologio dei pastori’: quando i suoi fiori si chiudono, infatti, i montanari mungono le mucche al pascolo. Nel Negroni Roots il Vermouth Del Professore e il bitter bianco richiamano l’invisibilità, mentre lo Snake Oil è un amaro che si ispira ai finti rimedi miracolosi, spacciati dai ciarlatani che si fingevano medici.

Nicola Ruggiero (Photo by Alessandro Bruno)

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