Ciao Stefano, come nasce il progetto Dal Piatto al Bicchiere?
La mia passione per il gin va avanti da molti anni, ho cominciato a collezionare bottiglie nel 2012 e ho aperto il profilo Instagram MyGinExperience nel 2020, ma già dall’anno precedente avevo avviato il progetto Dal Piatto al Bicchiere.
L’idea però risale al 2009: stavo facendo un reportage presso un ristorante stellato e mi viene presentato un bicchierino con dentro qualcosa di verde, chiedo spiegazioni perché risulta difficile da fotografare, ma lo chef, entusiasta, mi dice di assaggiarlo per capire e sono rimasto folgorato. Era pizza liquida. Da allora mi sono messo in testa di produrre un gin che avesse i sapori di un piatto e la Ribollita è quello che da subito ho voluto ricreare. E’ il mio comfort food preferito ed è legato a cari ricordi di mia nonna Lisa. Ho veramente fatto ogni tentativo possibile a casa ma non riuscivo a trovare il giusto bilanciamento. Distillatori e liquoristi mi consigliavano di lasciar perdere, ma io andavo avanti con i miei esperimenti.
Alla fine è stato grazie all’aiuto di Saverio Denti di Mistico Speziale che sono riuscito a ottenere il bilanciamento che volevo. Abbiamo messo in infusione le botaniche in una soluzione idroalcolica già tagliata con l’acqua, quindi a una gradazione inferiore che ha permesso di estrarre i sapori delle verdure in modo più delicato. Inoltre, per ottenere la sapidità che i piatti di cucina hanno, abbiamo aggiunto un poco di acqua di mare. Una volta capita la tecnica è stato più facile creare gli altri gin, tutti prodotti in small batch da soli 50 litri, in modo autenticamente artigianale. A quel punto il difficile è stato trovare un produttore toscano di pane e cantucci gluten free: il prodotto risulta più caro, ma almeno sono sicuro che non ci siano problemi per chi soffre di intolleranze poiché con l’infusione, al contrario della distillazione, non riuscivamo a eliminare completamente il glutine.
Per la realizzazione di questa mia idea devo ringraziare anche i miei cugini, Leonardo Del Mecio e Tommaso Picchioni, che si sono appassionati al progetto e hanno investito con me per trasformarlo in realtà. Nessuno dei due svolge professioni legate al mondo dei distillati, ma sono riuscito a contagiarli con la mia passione.