Recensioni

Gazér gin, una passeggiata nei boschi del Trentino

Elisabetta Lugli
September 29, 2021

Gazèr Forest Friendly Gin non solo racchiude i profumi del Trentino nei suoi aromi, ma aiuta anche a salvare i boschi della regione...

Davide, Federico e Simone sono tre amici, tutti di Trento, che per vari motivi hanno lasciato la loro città natale e vivono ora uno lontano dall’altro. Ma i loro cuori non hanno mai abbandonato il territorio d’origine, anzi, i tre amici hanno iniziato a ragionare su un progetto che li riunisse e che valorizzasse la loro terra e, da grandi appassionati di gin quali sono, l’idea si è concretizzata nella nascita di Gazér Gin, un distillato che racchiude al suo interno l’anima delle montagne trentine. Abbiamo parlato con Davide per farci raccontare nei dettagli di questo sorprendente gin “forest friendly”. Ecco cosa ci ha detto.

Gazer Gin

Davide, come è nato Gazér Gin?

Come ti dicevo, è nato dalla volontà di riunire noi tre amici in un progetto che fosse in grado di valorizzare il nostro territorio di origine, attraverso la nostra passione per il gin. La nostra idea, poi, è anche quella di dare una mano al territorio, infatti una parte dei proventi di Gazér Gin viene devoluta a Trentino Tree Agreement, che si occupa di riforestazione. Abbiamo lavorato sul progetto di Gazér e sulla ricetta per circa due anni, con l’aiuto della celebre distilleria trentina Marzadro, che ha poi prodotto il nostro distillato.

Che tipo di gin è Gazér?

Gazér Gin è un Compound: una scelta che abbiamo fatto con l’intento di non appiattire le botaniche, volendo mantenere sfumature più marcate. Il nostro obiettivo era quello di far uscire l’odore della montagna, ricreando la sensazione di una camminata nel bosco, e ci siamo riusciti. 

La preparazione di Gazér prevede una prima infusione con le botaniche secondarie e poi una seconda fase di infusione con le quattro botaniche principali, che sono il pino mugo, la camomilla, il miele e il sambuco.

Da dove arriva il nome Gazér e che cosa significa?

Gazér in Trentino vuol dire confusione, scompiglio. Si dice, in una situazione di trambusto: “ma cos’è questo gazér”? Abbiamo voluto chiamare il nostro gin in questo modo per dare un senso di territorialità anche con il nome. In più, volevamo raffigurare con questo prodotto la confusione dei giorni nostri, soprattutto dal punto di vista climatico. La nostra idea è quella di dare una mano per sistemare questo gazér aiutando con parte dei proventi la cura delle foreste. In questo modo facciamo economia circolare: prendiamo le botaniche dalle foreste e alle foreste restituiamo ciò che abbiamo tolto. 

L’etichetta, invece, rappresenta un orso.

Sì, un orso con lo sfondo delle montagne. Abbiamo fatto questa scelta perché l’orso è un animale dibattuto, lo hanno reintrodotto sulle Alpi e ogni tanto gli orsi portano problemi: fanno un po’ di gazér! Però rappresentano il patrimonio della fauna trentina. L’orso sulla etichetta di Gazér Gin è un po’ arrabbiato: ci sta dicendo di fare qualcosa per il Trentino e per l’ambiente.

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Come consigli di gustare Gazér Gin?

Noi abbiamo un accordo con le Acque di Levico, un’azienda trentina che produce anche acqua tonica: la Bio Tonic Water. Si tratta di una tonica mite, non amara, neutra, che si sposa molto bene con Gazér Gin. In generale per preparare un gin tonic con Gazér ci vuole una tonica non troppo amara, quasi tendente al neutro. Come garnish consiglio le bacche di ginepro o qualche grano di pepe, il limone non è adatto, perché non ci vanno gusti troppo marcati che altererebbero l’equilibrio delle botaniche. 

Pensate di produrre altri distillati in futuro?

Pensiamo di sì, ma dobbiamo ancora decidere quali, per adesso ci dedichiamo a Gazér che è appena uscito sul mercato.

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