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Gentù Porto Cervo Dry Gin: passionale come la Sardegna

Vanessa Piromallo
August 25, 2020

Gastronomico, versatile e impetuoso, Gentù Porto Cervo Dry Gin, il nuovo distillato controcorrente che racconta la Sardegna intera con sole tre botaniche

“Eccola, Wendy. La seconda stella, poi si volta e via sempre dritto…Non puoi sbagliarti, segui le onde: il mare è la via. Trova un branco di sardine: piccole, piene di vita, vivono in branco. Seguile. Tracceranno la scia verso un’isola che non c’è, fatta di meraviglia, magia, passione. Ti porteranno a conoscere scogliere immense, abissi ricolmi di coralli, lasciati affascinare dalle coste che abbracciano una vita dolce, poi perditi nella natura più selvaggia, sali sui monti aspri, fatti schiaffeggiare da profumi appassionati. Conosci la donna antica dalle due anime, la maga senza tempo. E quando non potrai farne a meno, portala via con te, racchiusa in una pozione magica: Gentù”.

Orgogliosamente autoctono, Gentù Porto Cervo Dry Gin è la pozione magica, la polverina di Trilli capace di portarci direttamente nella terra rude ed elegante, eterea e passionale che l’ha generato: la SardegnaEd è dalla volontà di raccontare, descrivere e “concentrare” in un sorso un’isola con millenni di Storia che nasce questo distillato moderno. Moderno perché, come nella volontà dei suoi ideatori, è legato alla sua terra e non nasce da un mero volere commerciale. Federica, Francesco e Lara, i suoi “genitori”, hanno iniziato a pensare a questa creatura alcolica quasi per caso; agronoma, Pr ed esperta di comunicazione la prima, giornalisti gli altri due, condividono percorsi professionali che si sfiorano e si intrecciano, ma soprattutto la consapevolezza che per promuovere davvero la Sardegna, si debba partire dalla realtà, meravigliosa, di questa terra.

la volontà era quella di creare un gin senza filtri, non cerebrale e non complesso, che fosse semplicemente una voce liquida per un territorio intero. Il master distiller a cui è stato presentato il progetto, Elio Carta della storica azienda Silvio Carta di Baratili San Pietro, nell’oristanese, non ha subito colto a braccia aperte lo spunto creativo. Il prodotto doveva essere diretto come i profumi che schiaffeggiano i turisti appena sbarcati dall’aereo, coinvolgente come le leggende sui giganti, fresco come il vento che lambisce le coste e soprattutto inclusivo, capace di sposarsi a tavola con tutte le ricette di un’isola la cui gastronomia è a metà tra l’Italia, la Spagna e sé stessa. Le difficoltà c’erano tutte, come in tuffo alle olimpiadi con il coefficiente più alto, eppure la scintilla era scattata, la volontà di portare a casa il risultato troppo forte. E così, dopo qualche insistenza, Elio Carta ha fatto la sua magia. Proprio come in una pozione, proprio come un alchimista di altri tempi, ha costruito il Gin gastronomico assoluto, perfezionando la ricetta proposta. Quattro soli elementi: ginepro, timorosmarino e i cristalli di sale incastonati nel ginepro come diamanti di sapore. Qualche aggiusto, qualche bilanciamento, e il gioco è stato fatto.

Il risultato è quello di una edizione limitata di sole 600 bottiglie, di un gin pieno e corposo, che senza chiedere scusa né permesso abbraccia il naso con i suoi sentori e profumi di macchia mediterranea, lunga e energica. Coerente, come ogni buon sardo, all’assaggio riporta tutta la complessità olfattiva, regalando a chi assaggia le tre botaniche in una nuova veste, mai invadenti, ma riconoscibili in tutta la loro individuale freschezza. Spigoloso, energico e di carattere indomabile, ma mai amaro, Gentù è reso avvolgente e balsamico dalla persistenza aromatica, mentre invece l’alcool viene levigato perfettamente dalle note sapide del ginepro. Non un ginepro qualsiasi, ma bacche raccolte e utilizzate senza passaggi intermedi come botanica, che permettono a tutta la sapidità della costa ovest di rimanere aggrappata alle bacche, così come gli olii essenziali restano aggrappati al palato per un sorso di grandiosa lunghezza e morbidezza. Alla vista si apre in un giallo paglierino che si perde, cangiando in un acciaio opalescente man mano che gli olii essenziali si rapprendono con la diminuzione della temperatura. 

Di carattere se servito in purezza e decisamente sfacciato in miscelazione, grazie al suo animo amabile risulta versatile con tutte le tipologie di tonica, anche se la Mediterranea o, ancora meglio, una semplice Soda, sono le sue compagne di viaggio preferite. Gentù è stato creato appositamente per l’abbinamento a tutto pasto, carni e pesci al BBQ in genere, così come i fritti all’italiana, lo rendono letteralmente esplosivo. Più i sapori in abbinamento sono forti e complessi, pensiamo ad un gulasch, alla zuppa di pesce con patate o al tradizionale maialino alla brace, più Gentù esprime la sua vera essenza da gregario, accompagnandoli con generoso fascino. Tra padelle, pignatte e plateau, garantisce il massimo della sua generosità. Perfetto per irrorare ostriche e cozze crude, unico come ingrediente in ricette che prevedono molluschi come il polpo alla Luciana o per la marinatura dei calamari.

Ed ecco le mie personali note di degustazione per Gentù Porto Cervo Dry Gin:

Non appena si apre per la prima volta la bottiglia si viene subito colpiti dall’intensità dei profumi di questo gin. Al naso infatti l’aroma mediterraneo è davvero intenso, come un mare in burrasca. Forti, riconoscibili e balsamiche note di ginepro si aprono a una mineralità finale molto particolare. La complessità del naso è bilanciata anche da una nota dolce che si unisce alle decise note erbacee.

Al palato il gin avvolge la lingua, è morbido e vellutato. Particolarmente intensa è la balsamicità del ginepro che si unisce armoniosamente a persistenti note di timo e rosmarino, così intense che sono ben riconoscibili. La complessità non è intaccata dalla mancanza di note agrumate, le quali sono ottimamente sostituire da questa sensazione avvolgente che il gin lascia in bocca.

Sapido, la salinità si percepisce ma non è intensa, anzi, come in un piatto di cucina ben equilibrato, esalta il gusto delle botaniche. Ginepro, timo e rosmarino si susseguono armoniosamente, ma ciò che più stupisce è come il gin continui a evolversi a lungo dopo aver finito il sorso, molto a lungo. Anche la sensazione vellutata è stupefacente, riempie la bocca come un morso a un cibo. La complessità e la forza delle erbe, unite all’alcol che emerge a fine boccata, sviluppano anche una sorta di speziatura che completa il quadro organolettico.

Molto particolare, forse la sua forza non piacerà a tutti, ma tutti possono concordare che si possa a ben ragione definire un gin “gastronomico”.

 

Prodotto da Silvio Carta S.r.l. e distribuito da Hub Consulting Italia. Il prezzo è di € 50,00. Per informazioni commerciali: hub@affinitaelettivestudio.com 392 \ 0584970

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