Orgogliosamente autoctono, Gentù Porto Cervo Dry Gin è la pozione magica, la polverina di Trilli capace di portarci direttamente nella terra rude ed elegante, eterea e passionale che l’ha generato: la Sardegna. Ed è dalla volontà di raccontare, descrivere e “concentrare” in un sorso un’isola con millenni di Storia che nasce questo distillato moderno. Moderno perché, come nella volontà dei suoi ideatori, è legato alla sua terra e non nasce da un mero volere commerciale. Federica, Francesco e Lara, i suoi “genitori”, hanno iniziato a pensare a questa creatura alcolica quasi per caso; agronoma, Pr ed esperta di comunicazione la prima, giornalisti gli altri due, condividono percorsi professionali che si sfiorano e si intrecciano, ma soprattutto la consapevolezza che per promuovere davvero la Sardegna, si debba partire dalla realtà, meravigliosa, di questa terra.
la volontà era quella di creare un gin senza filtri, non cerebrale e non complesso, che fosse semplicemente una voce liquida per un territorio intero. Il master distiller a cui è stato presentato il progetto, Elio Carta della storica azienda Silvio Carta di Baratili San Pietro, nell’oristanese, non ha subito colto a braccia aperte lo spunto creativo. Il prodotto doveva essere diretto come i profumi che schiaffeggiano i turisti appena sbarcati dall’aereo, coinvolgente come le leggende sui giganti, fresco come il vento che lambisce le coste e soprattutto inclusivo, capace di sposarsi a tavola con tutte le ricette di un’isola la cui gastronomia è a metà tra l’Italia, la Spagna e sé stessa. Le difficoltà c’erano tutte, come in tuffo alle olimpiadi con il coefficiente più alto, eppure la scintilla era scattata, la volontà di portare a casa il risultato troppo forte. E così, dopo qualche insistenza, Elio Carta ha fatto la sua magia. Proprio come in una pozione, proprio come un alchimista di altri tempi, ha costruito il Gin gastronomico assoluto, perfezionando la ricetta proposta. Quattro soli elementi: ginepro, timo, rosmarino e i cristalli di sale incastonati nel ginepro come diamanti di sapore. Qualche aggiusto, qualche bilanciamento, e il gioco è stato fatto.