Anche la storia dell’etichetta, che è bellissima , promette di essere complessa!
Ma partiamo dalla bottiglia, che è lavorata con vetro riciclato, in bianco – verde, realizzata con un misto di impasti di vetro. Anche la carta utilizzata per l’etichetta segue un metodo brevettato che prevede che per ogni “tot” di carta utilizzata, ci sia in cambio un “tot “ di alberi piantati.
Nella parte bassa dell’etichetta, quella che ricorda un francobollo, c’è scritta la frase “distillazione individuale di sette botaniche e quattro cortecce dal mondo, nel miglior momento botanico al mondo”: questo per garantire uno spirito sincero e disinvolto, in pieno stile italiano. Nella parte alta dell’etichetta la bicicletta rappresentata è quella di mio padre, mentre nella parte centrale si vedono cortecce, che sono parte fondamentale delle botaniche di Gin Franco. Abbiamo voluto un’etichetta molto complessa, che include elementi di artigianalità, come richiami alla pelle e agli ingranaggi ai lati, al centro mani che setacciano e fanno la farina. Ci sono anche dei cerchi legati l’uno con l’altro: descrivono il senso dell’unione e dello stare bene a tavola. La scritta sull’etichetta “Gin Franco” è costituita da font tutti diversi, non so dirti perché: ci piaceva così.
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