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Gin Nero e TRITTICO Dot-gin: miscelazione ai più alti livelli di qualità

Vanessa Piromallo
September 24, 2020

Due gin eccezionali perfetti per la miscelazione: Trittico Dot Gin e Gin Nero! E con loro vi presentiamo anche Queen Mary Amaro alla Canapa

Vi abbiamo raccontato la storia della distilleria DOMENIS1898 e i segreti di Geometrie Cividât gin (se te la sei persa, vai alla prima parte dell’intervista). Oggi la nostra intervista con Alain Rubeli, Amministratore Unico, e Cristina Domenis, Responsabile di Produzione & Maître de Chai, continua raccontandovi di TRITTICO Dot-gin e Gin Nero, gin dedicati ai bartender e alla miscelazione. Due gin speciali e una gamma di prodotti eccezionali che meritano di essere approfonditi e soprattutto assaggiati!

Qualità è la parola d’ordine

Come nascono Dot-gin e Gin Nero?

Alain: A partire dal 2015 si è intensificato il lavoro di DOMENIS1898 per avvicinarsi sempre di più al mondo del bartending. Ed è esattamente pensando alla miscelazione che nascono TRITTICO Dot-gin e Gin Nero: dalla ricetta al packaging maneggevole è tutto pensato per facilitare il lavoro del bartender e avere un gusto che ben funzionasse con tutti i cocktail classici a base gin.

Come sono prodotti Dot-gin e Gin Nero?

Cristina: Dot-gin e Gin Nero sono tutto sommato simili. Hanno la stessa base aromatica, ma le botaniche sono bilanciate diversamente. Entrambi 40° sono stati creati in modo da far risaltare il ginepro sulle altre botaniche. Queste ultime forniscono sentori agrumati per dare freschezza (arancia amara e dolce, bergamotto, limone e mandarino) e sentori speziati, infatti si avvertono leggere note piccantine e amarognole date da angelica e coriandolo.

Per mantenere la carica aromatica i gin non vengono filtrati, ma risultano comunque limpidi e trasparenti.

Credits: DOMENIS1898 – Ph: Osvaldo Di Pietrantonio

Da cosa derivano i nomi Dot-gin e Gin Nero?

Alain: La fase creativa è sempre movimentata, e non sempre è possibile far risalire l’idea, l’ispirazione ad un momento, ad un perché preciso: ovviamente, alla base di tutto vi è la necessità di distinguersi di “emergere” dalla bottigliera, senza per questo abbandonare lo stile che da sempre ci viene riconosciuto. Dal packaging è nato il nome Gin Nero e mi è piaciuto subito: sono accattivanti sia il nome sia la bottiglia.

Dot-gin invece deriva dal fatto che “dot” in inglese significa “punto” e per noi questo gin era un punto di arrivo e di partenza e con esso abbiamo voluto mettere un punto in chiaro: abbiamo creato Cividât gin e poi un altro gin dimostrando che siamo capaci anche in questo campo. È stata un’idea scherzosa, nata durante un brainstorming: a partire da “Domenis”, poi Dom e quindi Dot. Richiama anche i suffissi web “.gin”, come a sottolineare che si può miscelare con tutto.

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Credits: DOMENIS1898 – Ph: Osvaldo Di Pietrantonio

Dot-gin e Gin Nero fanno parte della vostra linea dedicata a bartender e appassionati, ce ne puoi parlare?

Alain: La gamma Trittico è proprio nata per la miscelazione. Inizialmente i prodotti dovevano essere tre, ma ci è piaciuta così tanto che ormai la gamma ne comprende otto. Il nome è comunque calzante perché “triticum” in latino significa “grano”, che è l’ingrediente da cui molte basi alcoliche cominciano.

Questa linea per la miscelazione contiene anche alcuni amari che riteniamo versatili e adatti anche all’uso creativo nei cocktail. Tra questi Queen Mary, l’amaro alla canapa, un’altra espressione della volontà di avere prodotti sempre più moderni senza rinunciare mai alla qualità.

Ecco, l’amaro Queen Mary è un prodotto molto interessante! Ci raccontate come è stata sviluppata la ricetta?

 ristina: Quando abbiamo deciso di creare un amaro alla canapa, le maggiori difficoltà che abbiamo incontrato riguardavano le normative. Il lancio è avvenuto due anni fa, dopo che era stata liberalizzata la canapa light e questo ci ha dato l’idea per provare a sviluppare un nuovo prodotto con la canapa che fosse davvero buono e ci siamo riusciti.

Lo sviluppo ha richiesto diversi tentativi e degustazioni, è stato un lavoro molto lungo. Assieme all’estratto di canapa abbiamo utilizzato altri estratti vegetali per arricchire e bilanciare i sapori. La canapa rimane il gusto preponderante, dato dall’estratto idroalcolico ottenuto dai semi, la parte della pianta priva di THC, la sostanza psicotropa che è presa in considerazione nelle leggi vigenti.

Tra gli estratti che abbiamo scelto troviamo angelica, zenzero e rabarbaro, per dare sentori speziati e aromatici e una leggera piccantezza. Il gusto è amaro ma agrumato in modo da ottenere un ottimo equilibrio.

Il colore non è verde perché non utilizziamo coloranti di alcun tipo e partiamo solamente da estratti naturali. Il colore che si vede è quello che naturalmente acquisisce l’amaro grazie al suo mix di ingredienti.

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Credits: DOMENIS1898 – Ph: Osvaldo Di Pietrantonio

Quali sono i vostri cocktail preferiti con Gin Nero e Dot-gin?

Alain: Il gin, in generale, mi piace molto nei cocktail sour come il Gin Fizz e simili. Di recente però ho anche provato una variante “bianca” del celebre Negroni e l’ho trovato sorprendente! Uno dei cocktail che più mi piace con Gin Nero è un twist sul Negroni con vermouth rosso, bitter all’arancia e Cirasa, il liquore alla ciliegia by DOMENIS1898, che rende il drink più dolce e piacevole.

Cristina: Amo provare i prodotti in purezza, gin compreso. Possibilmente a temperatura ambiente per sentire tutte le sfumature di gusto. Del resto, è anche questo il mio lavoro! Tra i cocktail amo scegliere un buon Gin Tonic!

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Cristina Domenis

Cristina, un’ultima domanda per te: sei cresciuta nell’azienda della tua famiglia fino a diventare responsabile di produzione; ci racconteresti la tua storia?

Cristina: Sì, sono cresciuta nell’azienda. Sin da piccola accompagnavo mia mamma e mia zia durante la vendemmia e la lavorazione delle vinacce. Ho imparato moltissime cose e poi ho potuto approfondire i miei studi all’università e durante il dottorato. Sono così riuscita a portare nuove nozioni in azienda unendo esperienza e conoscenza. Inoltre, mio papà e mio zio sono stati distillatori per 50 anni e anche grazie a loro ho avuto una formazione importante che ora posso mettere a frutto. È stato davvero fondamentale per me poter conoscere tutte le sfaccettature dell’azienda e anche le generazioni precedenti alla mia.

Penso che sia molto divertente innovare e sperimentare con i liquori, con gli altri distillati e anche con la grappa barricata, la quale prima non era uso produrre. Tutto ciò senza mai modificare lo spirito di ciò che mi ha preceduta, in particolare la maniacale ricerca della qualità. La qualità è sempre rimasta la nostra priorità e per me è fondamentale.

Alain, ci vuoi svelare qualche vostro progetto per il futuro?

Alain: Oltre alle grappe biologiche abbiamo realizzato anche prodotti vegani certificati. Penso che sia giusto dare la possibilità a chi segue questo stile di vita di avere a disposizione prodotti buoni e certificati. Sicuramente a breve usciremo con la grappa vegana.

In generale guardiamo sempre al futuro e alle tendenze, ma abbiamo radici solide e ben profonde nel territorio. Siamo come una grande famiglia, con un personale che ha lunga esperienza in distilleria. Senza dimenticare la tradizione, è giusto e bello scoprire in che modo le cose possono essere diverse, uscire dalla propria zona comfort e provare sapori nuovi nel bicchiere. È imprescindibile la predisposizione a scoprire.

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