Massimiliano, come è nato Maxi Milian Gin? Raccontaci la storia dal principio.
Io ho iniziato come distributore di alto livello di champagne e vino per il privato. Ho creato la mia enoteca di lusso online e mi sono ben presto reso conto che serviva la parte distributiva. Dovevo pensare a tutto ciò che era l’Horeca, il B2B. Dopo un anno di lavoro, durante una manifestazione (Gusti di Frontiera a Gorizia, ndr) ho deciso di aprire un Temporary Wine Bar, dove ho servito le etichette di vino che distribuivo e distillati di alto livello. Scoprii che la location del temporary che avevo scelto era stata a suo tempo la sede di un negozio di scarpe e abbigliamento per uomo, che si chiamava Maxi Milian; una coincidenza particolare, un segno: io mi chiamo Massimiliano. Il temporary è durato soltanto 4 giorni ma è stato un successo, sentivo l’esigenza di replicarlo. Poi, però, è arrivato il Covid. L’idea non è stata accantonata, si è soltanto modificata: ho deciso di creare un prodotto mio nel mondo dei distillati, portando avanti il brand Maxi Milian Bistrot che è stata l’ispirazione di base. Sono esperto di web, conosco l’importanza di dare vita al brand, ci ho costruito attorno una comunicazione, con passione e dedizione. Pensare il prodotto, concettualizzarlo, concepirlo… è nato tutto un lavoro attorno a questo nuovo distillato, il Maxi Milian Gin. Ho iniziato da solo a gennaio 2020, Marta è entrata nel progetto qualche mese dopo, in estate. A settembre abbiamo avviato la società. Marta è un’arredatrice, molto brava nel campo della grafica, e ha concepito lei il design dell’etichetta. Inoltre Marta gestisce marketing, comunicazione e tutta la parte commerciale per quanto riguarda l’estero: arriva da 7 anni passati a Londra, è il suo pane. Io invece gestisco l’Italia, anche per quel che riguarda la parte commerciale.